Ieri, tra il bene del Paese e l’unità (finta) del Pdl, il Kaimano ha scelto la seconda. Pur di non ammettere la sconfitta ha fatto finta di avere vinto. Non sono passati mesi, ma ore, da quando gridava che Letta non avesse rispettato patti, aumentato Iva, non ha abolito Imu, etc….e il Delfino “Angelino” ? E’ tutto un dire. E’ il 10 settembre quando Alfano dichiara che “il Pd pur di eliminare il nemico storico Berlusconi mette in ginocchio il Paese”. Sul banco, la decadenza di colui che lo aveva investito a segretario di partito (la riconoscenza…). Qualche giorno ancora e il ministro del Viminale dice ad un noto tg che “è troppo chiamare alleato il Pd”. Come sono andate le cose, lo sapete. Berlusconi ha chiesto le dimissioni dei ministri, la messa in crisi del Governo che non ha rispettato il patto di fondazione delle larghe intese e il ridente Angelino, poltrona attaccata col Bostik, ha pensato bene di fare la fronda. Non solo fanno campagne elettorali dicendo una cosa agli elettori e poi facendone un’altra ma nemmeno quello che stabiliscono tra di loro poi rispettano. Possiamo dirlo. Ieri c’è stato #ilbellodelladiretta