Quella di oggi rappresenta una fase che riteniamo importante nella campagna di sensibilizzazione della cittadinanza verso le gravi emergenze della cosiddetta Terra dei fuochi. La marcia che quest’oggi approda a Napoli, e così le ulteriori manifestazini che seguiranno su questa scia, rappresentano il segnale chiaro e inequivocabile di come le periferie che quotidianamente sono costrette a vivere non il dramma ma nel dramma degli sversamenti abusivi e dei conseguenti roghi di rifiuti tossici e industriali, oggi hanno deciso di veicolare il proprio grido di dolore e la rivendicazione sopra ogni cosa dei propri diritti di essere umano e di vedere tutelata la propria salute, verso gli organi di governo regionale.
Dopo lunghi anni passati su binari che vedevano da un lato le promesse e dall’altro, correre parallelo, il continuo avvelenamento di questo territorio, la cittadinanza ha deciso di tirare il freno, alzare un barriera, bloccare quel treno lanciato a folle velocità pieno zeppo di vergogna e commistioni politico mafiose che per anni ha viaggiato senza conducente seminando morte e devastazione e che era diretto dritto verso il baratro.
Oggi è sicuramente un giorno importante per tutte le persone che vivono il loro territorio, per tutte quelle persone che hanno vissuto, stanno vivendo e, speriamo che non vivranno mai, il dramma di un tumore nelle loro famiglie. Ed è perchè queste persone non vengano considerate mai più vuoti numerini da contare quando si va a votare che oggi occorre scendere tra loro e marciare con loro per poterne ascoltare la voce e raccoglierne le istanze.
Istanze alle quali abbiamo l’obbligo di dare risposte concrete e strategiche a partire da subito. Non occorre promettere l’ennesima indagine, paventare l’avvento di vespri di chissà quale esercito della salvezza. La gente di questo territorio chiede solo ed esclusivamente di poter tornare a respirare aria pulita e di liberarsi dal terrore di dover (soprav)vivere alla giornata.