MICILLO. — Al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
AnsaldoBreda è la società Finmeccanica specializzata nella costruzione di materiale rotabile tecnologicamente avanzato;
vanta ad oggi 160 anni di esperienza nel settore derivando dalla fusione industriale intervenuta nel 2001 tra Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni Ferroviarie, due aziende eredi della tradizione italiana nel settore dei veicoli su rotaia. Tale fusione ha consentito l’integrazione della competenza elettrica con quella meccanica, rendendo AnsaldoBreda capace di progettare e costruire in autonomia un prodotto completo;
l’azienda, è oggi articolata negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo ed è presente anche in Spagna e negli Stati Uniti;
innovazione e versatilità caratterizzano i veicoli AnsaldoBreda: i tram Sirio, le metropolitane driverless, i treni regionali e quelli ad alta velocità (tra cui il nuovissimo Frecciarossa1000, capace di raggiungere 400 km/h e di essere il mezzo più veloce in Europa);
ogni giorno si progetta e produce veicoli che corrono sui binari che attraversano tante città del mondo;
al momento si contano circa 2.400 dipendenti;
in data 28 novembre 2013 sul sole24ore.com è apparsa la notizia che «Si chiama Inmove Italia la già costituita newco che dovrà accogliere le attività in bonis di AnsaldoBreda, controllata Finmeccanica dell’industria ferroviaria che da dieci anni accumula perdite trascinando in basso le performance dell’intero gruppo. Il dossier dell’azienda in vendita dal 2011, che in tutto questo tempo non ha trovato partner o compratori, viaggia a fari spenti, insieme “ma non per forza insieme” con quello di Ansaldo Sts, gioiellino del segnalamento ferroviario che invece i pretendenti ce li avrebbe. La scorsa settimana l’ad di Finmeccanica Alessandro Pansa è tornato a sottoporlo al Governo, nell’incontro che ha avuto a Palazzo Chigi. Perché in casa Finmeccanica ci sono idee su come si potrebbe intervenire per arginare perdite e focolai di crisi, ma nella partita della newco la prima mossa spetta comunque all’azionista pubblico. Breda al momento, negli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, dà lavoro a 2.400 dipendenti. L’ipotesi più accreditata è che in Inmove Italia ci finiscano Pistoia e Napoli, con rispettive mission di produzione e componentistica. Voci non confermate fanno riferimento a 60 esuberi per sito. Inmove dovrebbe concentrarsi su prodotti come l’Etr 1000 ma anche le commesse più redditizie di tram e metro»;
tale operazione denominata dai quotidiani «spacchettamento» ha messo in stato di agitazione gli operai e dipendenti dell’azienda, preoccupati comprensibilmente per il proprio futuro occupazionale –:
se il Governo sia a conoscenza della situazione economico-produttiva dell’Ansaldobreda;
quali misure intenda porre in essere per scongiurare gli esuberi annunciati dal citato articolo;
se non ritenga opportuno promuovere iniziative al fine di assicurare l’attività produttiva di un settore importante dell’economia italiana e, come, intenda tutelare i lavoratori in particolare degli stabilimenti di Napoli e Pistoia. (4-02831)
L’interrogazione è stata lanciata anche dall’agenzia di stampa Ferpress : http://www.ferpress.it/?p=125048