E’ gravissimo sminuire una tragedia come quella della terra dei fuochi, ed è gravissimo farlo da un palco da cartolina di fine anno, pagato svariati milioni, con l’intento chiarissimo di ributtare sotto il tappeto tutte le verità svelate, tornare a nascondere il dramma e dimenticarsene, con statistiche da toto percentuali cacciate fuori dal cilindro, dati senza riferimenti.
La Campania appare come una donna stuprata e abbandonata sulla strada, su cui tutti provano con disprezzo a trarre ancora nuovo profitto.
Non basta l’averla avvelenata e bruciata, umiliata nella sua bellezza e nella sua fecondità, ovunque speculatori e mistificatori, sono pronti ad approfittarne ancora, e la tirano e la strattonano da un lato e dall’altro.
Ci sono interessi dalla parte di chi dice che tutta la Campania è terra bruciata e veleni, e non è vero, sono gli interessi mistificatori delle holding industriali e dei camorristi che acquistano per due soldi i nostri terreni, per poi produrvi prodotti destinati alla grande distribuzione, sono gli interessi degli speculatori del no food che sognano una Campania tutta a biomasse, sono gli speculatori delle bonifiche miliardarie, sono gli interessi del governo centrale che vuole tutto commissariare, militarizzare a suon di decreti bluff.
E ci sono interessi dall’altra parte, ci sono speculatori e mistificatori della verità tra quanti vogliono affossare tutto dicendo che non è vero niente, con l’intento di vendersi un immagine, un idea di una Campania da spottone elettorale.
Dobbiamo essere consapevoli, che siamo stretti tra due morse entrambe letali, da un lato il catastrofismo che mischia ignoranza e paura, che specula sui timori, sulle morti, sui dati sanitari certi, creando avversione verso i prodotti della nostra stessa terra; e dall’altro il negazionismo che tenta di rimettere tutto a tacere, riportare tutto nei binari della normalità, al fine di potersi “vendere” un immagine iconografica da cartolina turistica, facilmente spendibile in campagne elettorali imminenti.
Ora noi dobbiamo prenderci la responsabilità di non essere nè dalla parte del catastrofismo, della protesta solo urlata e di pancia e sensazionalista né sicuramente dalla parte di chi vuole ignorare e sminuire, per dimenticare tutto in fretta, e dire le cose per quello che sono per quanto possibile con rigore tecnico e scientifico.
E allora lasciamo da parte le percentuali dell’inquinamento territoriale dei suoli agricoli, che da sole possono apparire volutamente fuorvianti, perche non sempre sono il dato più rilevante, ma diciamo con forza che il problema più grave, su cui tenere alta l’attenzione sono i dati sanitari gravissimi, ed incontrovertibili, che derivano certamente da un inquinamento generale e grave dell’aria, innanzitutto, dovuto alla presenza di elementi volatili altamente inquinanti e dannosi per la salute, causati delle esalazioni delle discariche, dai bruciamenti dei rifiuti a ciglio strada che occultano rifiuti industriali e dagli impianti altamente impattanti che troppo spesso bruciano fuori norma. E che ancora si pensa di costruire sui nostri territori.
La Terra dei Fuochi purtroppo non è una questione risolta da archiviare, nessun bonifica è stata completata, nessuna soluzione reale è stata adottata per il controllo dei territori, per il monitoraggio, per il perseguimento dei reati ambientali affinché cessino di essere il business più conveniente di un imprenditoria impunita e senza scrupoli.
Parlamentari Campani M5s