Oggi il MoVimento 5 Stelle ha presentato in conferenza stampa trasmessa in streaming il Programma Energia nato grazie a due anni di lavoro, un tavolo tecnico permanente con esperti del settore, un confronto con i territorio e l’analisi costante dei macrodati economici . Sono intervenuti i portavoce: Roberto Fico, Andrea Cioffi, Davide Crippa, Gianni Girotto, Carlo Martelli.
Qual è la situazione dell’energia in Italia? Se ne è parlato tanto prima del referendum sulle trivelle: il nostro è un Paese non autosufficiente, dipendente dalle forniture estere, e soprattutto ancora vincolato alle fonti fossili. Malgrado il grande sviluppo delle rinnovabili negli scorsi anni, che prometteva finalmente l’avvio del cambio di paradigma, molto provvedimenti del governo hanno posto ostacoli a tale cammino: cambio degli incentivi alle rinnovabili, rallentamenti nelle disposizioni relative alle reti, e soprattutto aiuti di Stato alle fonti fossili volti a tenere in vita un mercato che da solo, probabilmente, si avvierebbe alla sua fine naturale.
Il problema è che per progettare un piano energetico nazionale occorre voler pensare nell’ordine di decenni. Occorre avere una visione, un obiettivo a lungo periodo a cui si cerca di tendere, tutte caratteristiche di cui i politici fanno volentieri a meno concentrati come sono sui titoli di domattina o al massimo le prossime elezioni. Le sorti del Paese fra venti o trent’anni interessano poco o nulla.
Il M5S, movimento di cittadini, per sua natura pensa al futuro ed alle prossime generazioni, alla sostenibilità ambientale ed all’indipendenza energetica del Paese. Per questo il Programma Energia che abbiamo appena presentato avrà effetto sul sistema energetico a partire dal 2020 e la completa uscita dalle fonti fossili entro il 2050. Questi i punti principali:
Al 2020:
Carbone fuori dal sistema entro il 2020
Le centrali a gas naturale saranno per prime chiamate a sostituire le centrali a carbone in uscita ma non dovranno essere costruite nuove centrali a fonti fossili. Nel medio periodo sarà favorita la migrazione dei consumi termici verso l’elettrico, in particolare per l’autoproduzione da fonti rinnovabili; dovrà essere risolta la dipendenza dei trasporti dai prodotti petroliferi: trasporto collettivo e mobilità elettrica, a supporto anche della gestione del sistema energetico.
Al 2040:
Petrolio fuori dal sistema entro il 2040 (esclusi Agricoltura e Aviazione)
Progressivamente le fonti rinnovabili quali solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie sostituiranno le altre fonti
Al 2050:
Efficienza energetica à riduzione di oltre il 35% consumi finali energia quale obiettivo minimo Gas naturale fuori dal sistema prima del 2050
Rinnovabili unica fonte interna nel 2050 Forte penetrazione del vettore elettrico
I fondi
Dove trovare i fondi? Dal punto di vista economico riteniamo che occorra fare scelte differenti rispetto a quelle di questo governo e dei governi che lo hanno preceduto. Gli aiuti di Stato alle fonti fossili ammontano oggi a ben 13 miliardi di euro l’anno, un vero “spreco di energia” da parte del Paese. Dai sussidi ai trasporti, al tristemente famoso CIP6, alle trivellazioni, alle autostrade, a esenzioni e riduzioni a pioggia, si tratta di una continua erogazione che tenta di tenere in piedi un settore asfittico.Questi fondi possono essere impiegati in modo molto più proficuo per preparare l’Italia a quel futuro diverso verso cui molti altri Paesi si stanno già orientando, non ultimo il settore della ricerca. Per questo un piano energia diventa anche una manovra economica: perché ha una ricaduta su tutti gli aspetti della società.
Si può fare!
Noi crediamo che “modernizzare”non significhi, come sostiene il governo, aiutare ancora le trivelle, ma aiutare l’Italia ad uscire da un paradigma ormai vecchio di cento anni e orientarla al più presto ad una transizione energetica oramai inevitabile. Il MoVimento 5 Stelle questa visione, e questa intenzione, le ha.
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