Roma, 30 ottobre 2018 – Si è tenuta questa mattina a Roma, presso la sede di Unioncamere, la conferenza stampa di presentazione del Rapporto GreenItaly 2018: il nono rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che fa il punto della situazione sulla green economy in Italia.
I dati sono stati presentati da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e Carlo Sangalli, presidente Unioncamere, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente on. Salvatore Micillo, di Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont, Giorgio Quagliuolo, presidente Conai, e Francesco Starace, amministratore delegato Enel.
Dai numeri emerge che un’azienda italiana su quattro ha fatto investimenti green negli ultimi cinque anni: sono oltre 345.000 le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2014-2017, o prevedono di farlo entro la fine del 2018 in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. E nel nostro Paese i Green Jobs sono diventati 3 milioni.
“Stiamo raccontando un Paese che va nella giusta direzione, quella della sostenibilità, in un percorso fatto di qualità e innovazione e che ci vede fra i primi in Europa – ha commentato il sottosegretario Micillo. – Scegliere la via dell’economia verde è oggi l’unica strategia possibile, perché più competitiva, inclusiva e sostenibile”.
Alcuni dati (Leggi qui per il Report Greenitaly 2018):
Materie prime: secondo i dati Eurostat il Belpaese con 307 tonnellate di materia prima per ogni milione di euro prodotto dalle imprese è molto più efficiente della media Ue (455 tonnellate), collocandosi terza nella graduatoria UE-28, dietro solamente al Regno Unito (236 t) e al Lussemburgo (283 t).
Consumi energetici: siamo secondi tra i big player europei per consumi energetici per unità di prodotto: dalle 17,3 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro del 2008 siamo passati alle 14,2 tonn di oggi. Davanti a noi c’è solo la Gran Bretagna che di tonnellate ne consuma 10,6.
Rifiuti: Con 43,2 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (1,7 t in meno del 2008) siamo i più efficienti nella riduzione dei rifiuti tra le cinque grandi economie europee.
Emissioni: l’Italia è terza tra le cinque grandi economie comunitarie (104,2 tonnellate CO2 per milione di euro prodotto) dietro alla Francia (85,5 t, in questo caso favorita dal nucleare) e al Regno Unito (93,4 t; pesa, grazie al ruolo della finanza).
“A livello nazionale abbiamo ambiti di grande eccellenza, ma il nostro è un Paese che va ancora a due velocità: con il recepimento delle nuove direttive europee, oggi possiamo superare gli ostacoli che hanno impedito all’economia circolare di penetrare in misura omogenea tutto il territorio nazionale” ha concluso il sottosegretario.