Il Ministero dell’ambiente monitora costantemente le problematiche legate alla presenza di cromo esavalente nei corpi idrici e la relativa normativa di settore, e rassicura che manterrà alto il livello di attenzione sulla questione.
Con riferimento nel territorio di Sestri Levante, il tavolo regionale ambiente-sanità, attivato a partire da maggio 2017dalla Regione Liguria con l’ARPAL, le ASL4 e 5, gli Enti di Governo degli Ambiti Centro Est ed Est e i rispettivi Gestori del Servizio Idrico Integrato, sta monitorando l’evolversi della situazione attraverso incontri periodici, che riguardano sia gli interventi in corso di realizzazione da parte del Gestore del Servizio Idrico Integrato, sia le analisi effettuate sulle sorgenti e sui pozzi per il controllo diretto delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile.
Secondo quanto riportato nel Piano di gestione dell’Appennino settentrionale, il raggiungimento del “buono stato chimico” del corpo idrico sotterraneo denominato “Gromolo Petronio”, che supera i valori di soglia per cromo esavalente, dibromocloro metano e diclorobromometano, è stato rimandato al 2021 per motivi di realizzabilità tecnica, ai sensi dell’art. 77, comma 6, lettera a), punto 1 del Codice dell’ambiente. Per quanto riguarda il “torrente Petronio”, solo 1 dei tre corpi idrici non ha raggiunto il buono stato ecologico, a causa dell’elemento di qualità biologica macrofite, rimandando anche in questo caso il raggiungimento dell’obiettivo al 2021.
Per quanto riguarda gli aspetti sanitari legati alle acque potabili, l’ASL4 competente effettua i controlli secondo le frequenze e le modalità dettate dal D.lgs. 31/2001. Inoltre, secondo quanto riferito dalla Regione, la Società Acqua Potabile (SAP) ha presentato al tavolo un progetto a garanzia del rispetto del nuovo limite del Cromo VI che, per Sestri Levante, consiste nella realizzazione di impianti con resine a scambio ionico. Il completamento di tutti gli interventi del progetto per i Pozzi Pila S. Antonio del Comune di Sestri Levante è previsto entro giugno 2019, mentre l’entrata in esercizio dell’impianto di filtrazione è previsto nel mese di aprile 2019. Nel tempo che intercorrerà fra l’entrata in vigore del nuovo limite di 10μg/l e il mese di aprile 2019, la SAP ha previsto come soluzione temporanea quella di adottare la miscelazione dell’acqua emunta dai pozzi Pila e S. Antonio con altra acqua potabile della rete idrica.
Per quanto concerne le attività di bonifica dei siti contaminati, la legge regionale 10/2009 attribuisce alla Regione la predisposizione e l’approvazione del Piano regionale di bonifica dei siti contaminati, dei Piani di intervento e bonifica e l’Anagrafe dei siti da bonificare; ai Comuni (superiore a 8000 abitanti) o alle Città Metropolitane spettano l’individuazione e la perimetrazione dei siti contaminati e la gestione delle conferenze dei servizi relative alla messa in sicurezza e bonifica degli stessi. Restano, in ogni caso, in capo alla Regione i siti di interesse regionale. L’area Ex FIT e il Parco Urbano Serlupi sono iscritte all’Anagrafe dei siti contaminati regionali e sono attualmente oggetto di interventi di messa in sicurezza e bonifica. Per quanto attiene all’Area Pezzi, il procedimento è stato concluso con provvedimento della Provincia di Genova n. 2401 del 24 aprile 2012. In merito al sito di Ramaia, attualmente è in corso la Conferenza dei servizi per l’approvazione del Piano di Caratterizzazione. Con riferimento, infine, alla discarica in località Costello dei Bussi – Rio Gavornie, è stata svolta, con finanziamento regionale, un’indagine preliminare che ha evidenziato problematiche di contaminazione legate alla presenza di rifiuti. La Regione ha precisato che, allo stato, non risultano ancora avviati dal Comune di Castiglione Chiavarese gli approfondimenti conoscitivi e gli eventuali interventi di messa in sicurezza dei rifiuti.