Da oggi tutte le società che si occupano di “servizi ambientali” per partecipare ai pubblici appalti dovranno obbligatoriamente essere inserite nelle white list previste dalla Legge anticorruzione.
Tale significativo strumento viene introdotto nel panorama del contrasto alle ecomafie grazie all’approvazione dell’emendamento al Decreto Liquidità presentato dal M5s (commissione Antimafia ed ambiente).
Fino ad oggi infatti, nella tipologia di attività considerate “come maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa” indicate all’Art. 1 comma 53 del Legge 190/2012 non erano annoverate le attività della gestione degli impianti e delle discariche nonché quelle che si occupano di bonifiche, se non, per quanto riguarda il settore rifiuti, soltanto le società di trasporto e smaltimento di rifiuti per conto di terzi.
Con l’approvazione dell’emendamento è obbligatoria l’iscrizione nelle white list per la partecipazione alle gare pubbliche, indipendentemente dalle soglie di valore dell’appalto stabilite dal Codice Antimafia, per tutte le società le cui attività sono identificate dai codici ATECO 38 e 39, ovvero l’ATTIVITA’ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI e RECUPERO DEI MATERIALI e l’ATTIVITA’ DI RISANAMENTO E ALTRI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI di cui alla procedura prevista al titolo V del D.Lgs. 152/2006 (Bonifica di siti contaminati).Grazie alla struttura di missione delle discariche abusive del Generale Vadalà per il fondamentale apporto per raggiungere l’obiettivo.