Articolo di Alberto Maggi
Voterà sì al referendum costituzionale per confermare il taglio dei parlamentari approvato da Camera e Senato il 72,4% degli italiani. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato in esclusiva per Affaritaliani.it da Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21 e docente di Strategie delle ricerche di opinione e di mercato all’università degli studi RomaTre.
Contro la riforma che riduce il numero degli eletti si è espresso il 27,6% del campione. Il sì al taglio dei parlamentari è più forte al Sud che al Nord: 72,9% contro 71,8. Tra gli uomini il sì alla riduzione del numero degli eletti prevale con il 75,6% mentre tra le donne le favorevoli si fermano al 70,8%.
La riduzione del numero dei parlamentari: che cosa prevede
Il testo della legge costituzionale “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 12 ottobre 2019.
La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. Come previsto dall’art. 138 della Costituzione, la legge può essere sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Il referendum popolare
Un quinto dei senatori, come previsto dal dettato costituzionale, ha richiesto di sottoporre la riforma al vaglio popolare. La richiesta, firmata da 71 senatori e depositata il 10 gennaio 2020, è stata ritenuta conforme all’articolo 138 della Costituzione dall’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione.
Il 16 marzo 2020 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto#CuraItalia in conseguenza dell’emergenza Coronavirus-Covid-19che introduce, tra le altre misure, all’articolo 81, la posticipazione di sei mesi del termine per l’indizione del referendum confermativo, ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione, della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.
La posticipazione all’autunno del referendum costituzionale è stata considerata opportuna: a fronte di una breve posticipazione sarà infatti meglio garantito il diritto dei cittadini ad una piena informazione ed alle forze politiche e sociali di organizzare più propriamente la campagna elettorale.