Gentile Presidente sen. Napolitano,
dal 1 agosto c.m. ascoltiamo ripetutamente della paventata ipotesi di una possibile “grazia” all’ancora senatore Silvio Berlusconi. Lo stesso, ha ricevuto nel terzo grado di giudizio, la conferma della condanna a 4 anni per il reato di frode fiscale.
Se, ad ogni azione – come stabilisce la terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione -corrisponde una reazione, uguale e contraria, allora Berlusconi meritatamente deve scontare le proprie mancanze davanti alla legge ed alla propria coscienza. La “grazia” sarebbe inopportuna e offensiva per tutti gli uomini e le donne oneste di questo Paese, per le future generazioni e per chi, davanti al bivio, se compiere o meno un illecito fiscale, si rincuora del precedente, legato al “capopartito” del Pdl.
Non Le chiedo con la seguente di rispettare il patto tacito di legalità con gli italiani, sign.Presidente, è il Suo dovere essere il Presidente di tutti gli italiani e ci aspettiamo non sia prevaricato l’interesse sul valore, il principio sulla discriminazione, la legalità sulla particolarità. Le chiedo invece di rivolgere la Sua attenzione ad un popolo che realmente merita in questo momento la concessione della “grazia”: il popolo di Giugliano in Campania. Tra l’altro, mio diretto territorio di origine. Un luogo sul quale siamo nati e cresciuti. Caratterizzatosi ad oggi, come la città della “monnezza”, dalla quale non vorremmo fuggire in massa rispetto al nascente “inceneritore” di cui è stato pubblicato il bando per l’assegnazione dei lavori (GU 5a Serie Speciale – Contratti Pubblici n.94 del 12-8-2013).
In data 8 agosto 2013 con l’interrogazione a risposta scritta numero 4/01648 del (cofirmata da 71 deputati del M5S) ho evidenziato al Ministro della salute ed al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che “la normativa europea prevede una scala di priorità strategica che non vede con favore la costruzione di tali impianti e favorisce e promuove invece soluzioni quali la raccolta differenziata, il riciclo e scomposizione di materiali e loro uso”, perciò “di quali elementi dispongano in merito alla realizzazione del termovalorizzatore a Giugliano; se, alla luce degli studi preliminari, il Governo sia in grado di garantire il pieno rispetto della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, recepita con il decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155, come modificato dal decreto legislativo 24 dicembre 2012, n. 250, perseguendo l’obiettivo di cui all’articolo 1, lettera d), sull’esigenza di «mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi»”.
Detto termovalorizzatore viola di fatto le disposizioni europee.
Lei potrà comprendere, Presidente, per i Suoi ripetuti appelli al rispetto della normativa europea in ogni direzione, cosa significhi violarla proprio in tema di salute. Il Parlamento europeo ha infatti approvato due importanti rapporti su ambiente e biodiversità: si tratta della relazione sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma e di quella sulla ”Strategia europea per la biodiversità 2020” che, contengono il divieto di incenerimento dei rifiuti a vantaggio del riciclaggio e indicazioni a tutela della biodiversità. La costruzione di un termovalorizzatore non incentiva la raccolta differenziata e l’opera di riciclaggio piuttosto la produzione di rifiuti “tal quali”.
Presidente Napolitano, il popolo di Giugliano non ha commesso colpe, non ha frodato nessuno, non ha evaso, né commesso reati, li ha invece subiti e da 13 anni.
Presso Taverna del Re, in aperta campagna, un tempo ricchezza e bellezza del territorio, vi sono accumulate 6 milioni di ecoballe (da circa una tonnellata di CDR ciascuna), stoccate dal 2001 al 2008, dovevano essere “eco” invece è immondizia di ogni genere, ci avevano detto che sarebbero state temporanee e sono diventate la vergogna del territorio, ci avevano detto che sarebbero state rimosse e sono rimaste lì per 13 anni. Dovevano occupare pochissimo suolo, l’indispensabile, siamo arrivati all’occupazione di una superficie avente un’ampiezza di circa 130 ettari, equivalente a circa 185 campi da calcio, aspettavamo la bonifica ed arriva l’inceneritore. Uno Stato che umilia i cittadini non è uno Stato degno di una società democratica.
con la Sua influenza, l’orgoglio partenopeo ed il buon senso istituzionale domando che sia concessa istanza di “grazia” nella fattispecie esposta. La città di Giugliano in Campania, già gravemente compromessa nella propria immagine e salute (vedasi incidenza tasso tumori negli ultimi 10 anni), riceverebbe un ulteriore colpo sociale ed ambientale, paesaggistico ed economico.
Presidente Napolitano, Giugliano vuole vivere!
Non permetta che dopo la beffa e l’incuria un popolo possa essere martirizzato ancora, con la collocazione di un inceneritore! Si faccia garante per la sospensiva del bando e la promozione di soluzioni alternative che ridiano dignità ai residenti ed al territorio.
La città di Giugliano non può essere la “città della monnezza”. Sia rispettata la normativa europea vigente e la volontà popolare, ma soprattutto la nostra Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” (articolo 2); “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” (art.9).
Unitamente all’appello di questa “grazia” umanitaria Le chiedo ufficialmente anche un incontro personale alla presenza di alcuni rappresentanti del territorio, che pacificamente porteranno la propria sofferenza rispetto agli ultimi eventi.
In fede
Deputato Salvatore Micillo
Componente Commissione Giustizia