Pur essendo a 800 km di distanza, ironia della sorte a parlare di rifiuti che si trasformano in risorse, i passi degli oltre 7 mila manifestanti che questa sera hanno inondato le strade di Giugliano sono risuonati fino a qui, tra le stanze di Pordenone, rapidi come un’emozione.
L’emozione di sapere che il popolo di Giugliano e dell’intera “Terra dei fuochi” oggi si è alzato in piedi e ha marciato insieme per urlare a gran voce la propria voglia di riscatto, il proprio amore per il territorio e il proprio grido di dolore per l’ultimo angelo che proprio stamattina ha salutato tra le lacrime questa terra sanguinante. Ieri Caivano, poi Aversa, poi Acerra, oggi Giugliano, domani Casal di Principe, tanti cuori e una sola voce.
Quella voce che se questo governo e se un Presidente della Repubblica figlio di questa terra continueranno a non voler ascoltare, non potranno non ritenersi complici del disastro.
Oggi più che mai quindi possiamo gridare insieme NO ALL’INCENERITORE NE’ A GIUGLIANO NE’ ALTROVE, NO AI ROGHI TOSSICI, SI ALLE BONIFICHE, SI ALLA VITA!