Visto che il Governo Letta ha dato parere contrario all’utilizzo della videosorveglianza e dell’esercito per presidiare la “Terra dei Fuochi”, chiedo allora l’adozione di strumenti alternativi: i droni.
Mediante una interrogazione a risposta scritta pubblicata oggi (15/11/2013) rivolta al ministro della difesa Mauro chiedo quale sia l’orientamento in materia.
Visto il largo impiego degli stessi negli Stati Uniti per operazioni non militari, ma ad uso civile, direi che potremmo provarci pure noi. Si tratta di aumentare il livello di sorveglianza per la salute di circa 4 milioni di persone concentrate nella tristemente nota area.
L’utilizzo di droni sarebbe finalizzato al monitoraggio, sorveglianza, prevenzione e controllo in sicurezza del territorio. Porterebbe ad un risparmio economico di pattuglie e gazzelle delle forze dell’ordine impiegate o da impiegarsi nella prevenzione dei reati in loco, senza compromettere la salute degli stessi agenti e militari. Anch’essi esposti ai fumi dei roghi quando intervengono per svolgere il sopralluogo di rito.
I droni potrebbero captare anomali spostamenti o sversamenti nelle zone più nascoste ed esposte agli illeciti sversamenti, permettendo un pronto intervento sui fatti delittuosi e l’individuazione dei piromani e conducenti di mezzi dediti al conferimento illegale di fusti e rifiuti, anche tossici e pericolosi.
La messa in dispiegamento di tali mezzi sarebbe preceduta, però, da un serio coordinamento interministeriale per l’espletamento e funzionamento dei mezzi al fine del loro corretto utilizzo considerando che la protezione civile non avrebbe volontari o personale preposto per il loro impiego.
Voglio capire insomma se Mauro è intenzionato a ricorrere per questa causa ambientale al parco droni già nella disponibilità militare italiana.
Il testo dell’interrogazione a risposta scritta : http://goo.gl/ED4Atj