Via libera in commissione Giustizia alla Camera, nella seduta di mercoledì 18 dicembre al testo unificato sui reati ambientali. La decisione è passata all’unanimità dei presenti. Il termine per gli emendamenti è ora fissato alle 10 del 10 gennaio 2014. L’anno nuovo si aprirà dunque con una importante vittoria a cinque stelle. Si spera poi che la calendarizzazione dello stesso da parte della conferenza dei capigruppo possa avvenire entro il 20 gennaio per portarlo in Aula nei primissimi giorni di febbraio. Il testo base, che sarà votato dall’Aula, vede delle proposte di modifiche sostanziali al codice penale. Salvatore Micillo, dai trascorsi ambientalisti in quel di Giugliano in Campania, presentò la propria proposta di legge (la C.957) il 15 maggio 2013, fu annunziata il 16 maggio 2013. Si introduce – in sintesi – nel codice penale i delitti di inquinamento ambientale (reclusione da uno a 5 anni e multa fino a 100mila euro) e disastro ambientale (da 4 a 20 anni). Tra le nuove norme, spiccano il ravvedimento operoso che introduce sconti di pena in caso di bonifica, l’associazione eco-mafiosa come circostanza aggravante e la confisca obbligatoria dei profitti del reato. Raddoppiano, inoltre, i termini di prescrizione. Infine la responsabilità non sarà solamente a carico di individui ma pure di aziende, nella fattispecie, sia su persone fisiche che giuridiche. E’ da vent’anni che si parlava senza conclusioni concrete dell’inasprimento delle pene ambientali ed ora in pochi mesi è stata colmata una lacuna legislativa che rimarrà nella storia del Paese. Chi inquina paga e salatamente. Licenziato dalla II Commissione il testo unificato (messo a punto dai relatori Salvatore Micillo e Alfredo Bazoli (Pd) sarà affinato ulteriormente in sede emendativa ma la sostanza è quella passata mercoledì all’unanimità dei membri in commissione. (comunicazione M5S)
l’iter della mia proposta di legge (C.957) in Commissione Giustizia
il testo base unificato che andrà in Aula