L’entusiasmo a 5 stelle di tantissimi cittadini ha sfidato domenica (23 marzo) la pioggia battente. Invece di disperdersi, tornare alle proprie case, salutarsi e rinviare l’incontro, hanno resistito tutti, ombrelli aperti, soprabiti bagnati, ma sempre lì ad ascoltarci. E’ successo addirittura che le persone, per ripararsi, si sono strette le une sulle altre, ammassandosi fino a diventare un blocco compatto rivolto a noi tre: io, Luigi Di Maio e Sergio Puglia.
Erano stati predisposti perfino dei teloni per coprirci in piazza Gramsci, ma una volta cominciati gli interventi si è proseguito senza interruzioni. La voglia di ascoltare le “ultime” da Roma faceva dimenticare ai presenti di essere con gli abiti umidi. La “magia” del sentirsi “comunità”. Sono questi momenti che ci ricaricano per l’impegno di ogni giorno in Parlamento. Non bastano le parole per trasmettervi l’emozione che ci date, partecipando in modo così forte e convinto, sfidando persino le intermperie.
Abbiamo atteso Luigi Di Maio di ritorno da Mira in provincia di Venezia dove c’è un sindaco del M5S. Il “nostro vicepresidente” della Camera al solito ha saputo raccontare ai giuglianesi le nostre iniziative parlamentari ma soprattutto le “vittorie” che abbiamo conquistato sul campo, segnando tra l’altro un rientro economico non indifferente per le casse dello Stato. Del resto, sono queste le notizie buone che vi aspettate da noi e noi, non vi deluderemo. La politica tradizionale si concentra sulla stagione delle nomine in seno ai diversi Cda di partecipate statali, noi ci stiamo impegnando piuttosto perché l’Italia esca davvero dalla crisi. E, quale modo migliore per farlo se non puntare sulle Pmi? “Se salvi l’impresa salvi gli operai – ha detto Luigi – se salvi l’imprenditore onesto salvi gli operai, ma non sempre nel passato è stato questo il criterio. Si salvavano gli imprenditori ma non gli operai. Un dato drammatico se pensiamo al 42% di disoccupazione, 61% il picco che raggiungono i nostri territori (campani) e vi è poi il 13% di disoccupazione totale. Noi abbiamo due colleghi Davide Crippa e Mattia Fantinati che sono in Commissione Attività Produttive della Camera ed hanno fatto approvare due proposte importanti per far ripartire l’economia italiana. Non sono grandi economisti o professori universitari ma persone di buon senso che si sono dette: se le imprese attendono di essere pagate dallo Stato, non possono pagare le tasse allo Stato senza avere i soldi, dunque devono ricevere la sospensione della cartella Equitalia. Oggi questa proposta, grazie a noi è legge! Grazie al Movimento Cinque Stelle le aziende che prendevano i contributi e poi delocalizzavano, oggi devono restituirli, obbligatoriamente. Non è possibile che aziende che sfruttavano i fondi, in una notte sola trasferissero i macchinari altrove ed alla mattina gli operai trovavano l’azienda svuotata. Credetemi, è successo. E che dire poi, signori, dell’emendamento Fraccaro? La Camera corrispondeva 444 milioni di euro per tre palazzi (Marini) che ne valgono tre e per dirlo non occorre chiamare un bocconiano. Quando lo abbiamo scoperto ci siamo adoperati per la rescissione dei contratti, che erano stati firmati da un certo Violante. Uno spreco inutile a cui abbiamo messo fine. Ora sarà possibile finalmente rescindere da questi contratti con un risparmio enorme per gli italiani. Inoltre, grazie a questo emendamento Fraccaro tutti gli enti pubblici possono rescindere l’impegno dai contratti onerosi. Tra non molto convocherò tutti i meet up d’Italia consegneremo dei moduli che a loro volta daranno ai propri sindaci perché provvedano a sciogliere nei loro comuni questi contratti”.
Sergio Puglia (nostro portavoce al Senato) si è soffermato sul caro Rc Auto per il quale si sta impegnando con associazioni e cittadini per ridurre drasticamente l’onere economico. Ebbene, aveva presentato un emendamento che è stato clamorosamente bocciato dalla maggioranza. Un emendamento che avrebbe permesso a tante famiglie di rientrare con le proprie spese risparmiando sulla polizza assicurativa. “Si perdono nelle cuciture!” ha detto in napoletano Sergio che ha strappato una risata ma al tempo fatto indignare, raccontando pure della presenza dei lobbisti che inizialmente si pensava fossero dei collaboratori parlamentari vista la facilità con cui entravano ed uscivano dal palazzo Madama. Ed invece no, erano là per fare pressione sui partiti politici. Incredibile vero? Purtroppo, è triste realtà. “Il politico dovrebbe essere colui che fa il bene comune, loro invece sono dei pigia bottoni! E’ normale che poi boccino cose importanti” ha spiegato.
Io ho ricordato quando facevamo da scudo affinché altri camion non venissero a scaricare sui nostri territori. Allora eravamo cittadini che difendevano il proprio luogo. Oggi siamo in Parlamento e chiediamo incontri e bussiamo alle porte dei ministeri . Non è possibile però che la politica raggiunga il suo fallimento delegando ai commissari ed ogni volta c’è un commissario specifico. Ogni volta non riesco a parlare col presidente della Regione ed ogni volta mi indicano un commissario ad hoc. Al quale occorre ripetere dove siamo, da dove veniamo, dove abitiamo e cosa è successo in 20 anni su questo territorio. L’ultimo mi ha detto “ma io fra tre mesi vado via”. Ed io che faccio poi? Dopo 3 mesi vado da un altro e ricomincio? Ho portato l’esempio del cavalluccio rosso di De Crescenzo, passa uno e si ricomincia col racconto…L’unica cosa che hanno saputo fare: discariche ed inceneritori. Fra i presenti una persona grida che ci sono stati gli arresti a Chiaiano… “Sicuro diranno che non sanno nulla!” Gli rispondo!
Giustamente mi domandate: “Ma con quelle eco balle di Taverna del Re che dobbiamo fare?”. Quelle eco balle vanno aperte, analizzate, studiate. Non vanno incenerite perché sarebbe un genocidio annunciato. Occorrono carotaggi! Abbiamo presentato un piano alternativo, consegnandolo ad assessori e ministri ogni volta diversi. C’è sempre un’alternativa e purtroppo ci scontriamo ogni volta con le lobbies. Sergio parlava delle lobbies delle Rc Auto, qui siamo con le lobbies di discariche ed inceneritori. Ma la parte più scura di Giugliano va fatta rinascere. Innalziamo la raccolta differenziata, apriamo i siti di compostaggio. Non demordiamo. Mi è piaciuto di ricordare in chiusura d’intervento l’esempio del piccolo colibrì, che quando i grandi della giungla davanti all’incendio correvano via lui restava e goccia a goccia portava acqua per spegnere l’incendio. Chi è il colibrì? Tutti noi.
Al prossimo incontro e … col sole più caldo che c’è ….