Il percorso di riforma costituzionale prevede quattro passaggi parlamentari, due al Senato e due alla Camera, con un intervallo di almeno tre mesi tra la prima e la seconda lettura nello stesso ramo del Parlamento. Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi spera che il provvedimento incassi il primo via libera delle Camere entro Ferragosto. Noi speriamo che questa assurda “riforma” vada all’aria, per il bene della Democrazia italiana. Oggi compromessa. Matteo Renzi, sfoggiando uno dei suoi sorrisi da televendita, ha assicurato che “la maggioranza sara’ molto ampia”.
La discussione al Senato è iniziata ieri, lunedì 14 luglio 2014, e dei 124 iscritti a parlare ne sono intervenuti oggi meno della metà e dunque, con ogni probabilità, anche nella giornata di domani (mercoledì 16 luglio) proseguirà il dibattito.
Forza Italia, assicura la tenuta del Patto del Nazareno con il Pd (dubitavate?), i senatori “dissidenti” sembrano tornare all’ovile. Anche stavolta il copione è stato rispettato.
Se queste sono le riforme noi non ci stiamo, anzi, meglio non riformare affatto.
Perfino il noto costituzionalista Zagrebelsky ha parlato di riforme “autoritarie”. Che senso avrebbe? Imbucare consiglieri regionali indagati, che non farebbero nemmeno più il proprio lavoro o a metà. Ricordate poi lo scandalo “rimborsopoli”? Al momento sono davvero tanti i consiglieri regionali indagati per avere impropriamente usato il denaro pubblico dei rimborsi regionali e cosa fa Renzi? Li porta a Roma. E con l’immunità troverebbero pure un salvacondotto non indifferente. E’ questa la riforma che vogliono gli italiani? Noi diciamo:NO !