Il 4 ottobre scorso il commissario straordinario alla costruzione dell’impianto, Alberto Carotenuto lo aveva detto: sarebbe uscito a breve il nuovo bando dopo il ritiro del precedente. E, così è stato, il 6 ottobre con la pubblicazione del nuovo testo sulla Gazzetta Ufficiale.
Cliccando qui potrete vedere il nuovo bando + il Disciplinare della gara
Il 18 novembre prossimo ci sarà la prima scadenza (deposito plichi contenenti documentazione)
La prima seduta pubblica avverrà invece il 24 novembre.
Quali sono allora le differenze tra il vecchio bando e quello nuovo?
Vediamole insieme.
Il bando di gara è uguale, stessi importi, stessi requisiti, stessa procedura di aggiudicazione, stessi responsabili e stessi referenti. Quindi direi che la struttura è la stessa.
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Chiunque voglia aiutarci con proposte e suggerimenti lo può fare inviando il tutto a :
micillo_s@camera.it
o va bene anche un fax allo 06 6760 8330
o inviandomi una missiva alla Camera dei Deputati palazzo Montecitorio – 00186 Roma.
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Nel complesso i due bandi seppure molto simili, presentano alcune differenze.
Quella che balza agli occhi è certamente che nel precedente bando era previsto un obbrobrio istituzionale, che il concessionario avrebbe potuto chiedere di smaltire, oltre alle ecoballe dei siti di stoccaggio, anche gli RSU provenienti da Giugliano e dai comuni limitrofi con un determinato potere calorifero. Era previsto pure che per lo smaltimento di tali rifiuti, il gestore dell’impianto conseguisse una “tariffa di smaltimento”. Dei passaggi non previsti (fortunatamente) dal nuovo bando poiché significava da parte dei comuni dare denaro al gestore dell’impianto.
Da un lato ci sono disposizioni che addirittura rendono più gravoso il bando 2014 rispetto al bando 2013, dall’altro lato invece, ci sono modifiche che ampliano la platea delle imprese che possono presentare la domanda di partecipazione.
Iniziamo a vedere i punti che a mio avviso rendono il bando del 2014 addirittura più gravoso (per il concessionario) rispetto a quello del 2013.
1) viene precisato che sono a carico del concessionario anche le spese di indizione della procedura, quindi altri 300.000 euro a carico del concessionario.
2) è previsto che i costi per il ristoro ambientale siano a carico dell’aggiudicatario, trattasi di ulteriore elemento oneroso. A fronte di questo, però, viene precisato (giustamente) che la gestione dei siti di stoccaggio temporaneo non è di competenza dell’aggiudicatario così come le attività di ripristino dei siti una volta svuotati, non è di competenza dell’aggiudicatario.
3) le caratteristiche dell’impianto dovranno essere conformi ad un decreto ministeriale del 2008
I punti che rendono il bando 2014 “pericoloso”, nel senso che vi sono delle differenze con il vecchio e, che, tradotto, darebbero la possibilità ad un maggior numero di aziende di partecipare alla costruzione dell’inceneritore. Ovvero, più aziende che vengono ammesse significa che maggiori possibilità ci sarebbero poi che qualcuno alla fine costruisca.
1) nel bando del 2013 era previsto che le aziende dovessero avere almeno 5 anni di esperienza nella gestione di impianti analoghi. Tale requisito sparisce nel bando 2014
2) nel 2013 le aziende dovevano essere in possesso di un determinato sistema di qualità aziendale, nel 2014 tale requisito sparisce (rischio bando vestito)
In definitiva, tra vecchio e nuovo, si sono sostituite alcune lettere relative ai requisiti, modificando così la “tipologia” dei partecipanti al bando. In effetti potranno concorrere al bando non solo coloro che dispongono dei requisiti economici e l’esperienza specifica della materia in questione; ma pure chi ha specificamente la copertura finanziaria, ma non la specificità della gestione dello specifico impianto. Questo lo si evince dal fatto che con il cambiare l’ordine delle lettere rappresentanti i requisiti si cambia in primis ( f ) che sarebbe il fatturato in impianti “ANALOGHI” con ( H ) che è ” aver svolto in sevizi <AFFINI> che vuol dire nel CAMPO.
In effetti il bando è stato modificato per attirare maggiori concorrenti, a scapito della specificità dell’impianto.
LA BATTAGLIA CONTINUA!
Continueremo nel sensibilizzare il Ministro dell’Ambiente Galletti a prendere cin considerazione insieme al Presidente Caldoro la possibilità di adottare invece il Piano Alternativo che abbiamo identificato nel “Distretto del Riciclo”.