Gli attivisti del Movimento 5 Stelle locale attraverso le persone di Luigi Nave ed Emanuele Amoruso hanno raccolto le istanze dei cittadini, preoccupati per la situazione ambientale creatasi, timori che ho subito trasformato in questa iniziativa: la richiesta immediata di un’ispezione per verificare i danni causati nel tempo dalle discariche abusive e/o dalla Cava, che vale la pena ricordare, si estende vicino ad un istituto scolastico ed alla villa comunale di Via Bologna. Basta un dato per comprendere le preoccupazioni di questa gente: la cava, prima era una sorta di collina che impediva la visuale agli abitanti della zona, ora, la visuale è libera, non perché vi è stata una parziale rimozione della stessa, ma perché il livello dei rifiuti si è notevolmente abbassato.
Cosa significa che i liquami sono stati assorbiti dal terreno? Finiscono nelle falde acquifere per poi nutrire ortaggi e verdure? Ce lo diranno gli uomini Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente (CCTA).
Intanto potete leggere qui la formulazione dell’Atto (visibile anche qui nel database della Camera dei Deputati).
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Atto Camera pubblicato in data 28 marzo 2015 su Atti Indirizzo e Controllo della camera dei Deputati. Interrogazione a risposta scritta 4-08606
presentato da MICILLO Salvatore
testo di Venerdì 27 marzo 2015, seduta n. 401
MICILLO, BUSTO, DE ROSA, DAGA, MANNINO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
nel comune di Villaricca (Napoli), a ridosso dell’istituto comprensivo Italo Calvino e della villa comunale di Via Bologna, vi è una cava denominata «AL.MA.», risalente al 1994 e oggi chiusa al conferimento e, almeno formalmente, messa in sicurezza;
la presenza di tale cava desta preoccupazioni per tutti gli abitanti della zona, principalmente per l’incertezza della tipologia degli scarichi che vi si sono operati e per le emissioni che tutt’oggi si diffondono nell’aria e che sono percepibili chiaramente in prossimità della cava. A testimonianza della fondatezza della preoccupazione degli abitanti, basti pensare che questi, fino a qualche anno fa, avevano la visuale parzialmente coperta dalla presenza della cava ed ultimamente la visuale si è liberata in quanto la discarica si è materialmente «abbassata»;
nessuna notizia si ha dell’esistenza di impianti di trattamento del percolato in tale cava per cui è certo che gli inquinanti provenienti dalla discarica, quali percolato ed altre sostanze, vengano assorbiti direttamente dal terreno;
come se non bastasse, gli abitanti di via Bologna sono assillati anche delle discariche abusive presenti alla fine di via Bologna, a confine con i comuni di Giugliano e Qualiano;
a detta degli abitati: «Con le giornate di vento siamo costretti a chiuderci in casa per la puzza nauseabonda proveniente dalle discariche»;
cava AL.MA. prende il nome dalla società AL.MA. di Villaricca la quale a sua volta è riconducibile all’imprenditore Luca Avolio;
la discarica dell’AL.MA. era al centro di un traffico di rifiuti che coinvolgeva il gotha criminale dello smaltimento dei rifiuti, così è riportato dalle dichiarazioni del pentito Gaetano Vassallo e così emerge dalla relazione finale della commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti presieduta nella XVI legislatura da Gaetano Pecorella;
Luca Avolio, il titolare dell’Alma, partecipava ai summit con Gaetano Vassallo, ora collaboratore di giustizia e l’avvocato Cipriano Chianese ritenuto il capo della cupola dei traffici di rifiuti tra nord e sud; importante è il passaggio della sentenza di condanna emessa dal giudice per l’udienza preliminare in data 19 luglio 1994, procedimento n. 9731/93 R.G. nei confronti di Gaetano Cerci ritenuto il braccio destro di Cipriano Chianese. Qui si ricostruisce anche il ruolo di Avolio: «… il Cerci era stato delegato da Francesco Bidognetti (detto Cicciotto e’Mezzanotte) a rappresentarlo, in quanto latitante, nella gestione del traffico di rifiuti […] partecipando alle riunioni operative con i gestori delle discariche interessati dai traffici illeciti: Avolio, Vassallo e Chianese»;
lo stesso Luca Avolio fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta Adelphi, la sua discarica riceveva indebitamente le autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti da parte dell’ex assessore provinciale Raffaele Perrone Capano –:
se il Ministro intenda inviare un’ispezione del Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente nelle aree descritte al fine di valutare quanto segnalato in premessa. (4-08606)
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