A colpi di fiducie, per chi si ostina nel sostenere ancora questo Governo, dovrà invocare tanta fede proprio per continuare su questa strada. Un mezzo straordinario come la “fiducia” è divenuto oramai la regola. Questo il metodo, poi per i contenuti il discorso è ancora più ampio.
Ci aspettavamo sviluppo e crescita, “una riforma al mese” ebbe a dire il Premier all’insediamento. Abbiamo scoperto fosse un “orrore” al mese da contrastare. Non siamo prevenuti, siamo per la concretezza e per i cittadini.
Invece è la politica della macedonia, di tutto di più, qualche intervento qua, uno là… L’ultimo “regalo” del Governo Renzi agli italiani per augurargli buone vacanze sono i tagli alla sanità per oltre 2 miliardi. Oltre a rapinare i cittadini a colpi di tasse e con l’Iva, li obblighiamo pure a ricorrere alle cure private, e non venissero a dirci che sono risparmi, e non tagli, perché se così fosse, non si capisce perché allora non li abbiano reimpiegati in qualche ospedale al fine di consentire che le liste di attesa per un esame diagnostico invece che 6 mesi possano essere ridotte ad un solo mese. Si sa come va a finire, che ricorri al privato.
In questi giorni il nostro slogan è stato sui social: #lasalutenonsitocca. Ed è così. Un taglio oggi, un taglio domani e gli italiani di colpo si vedranno privatizzati la sanità, come se non pagassero abbastanza tasse per pretendere il migliore dei servizi pubblici. Il prossimo passo sarà l’assicurazione integrativa, cari cittadini, vedrete. Le sorprese con Renzi sono infinite. Ci sorprende sempre…in peggio.
Dopo la scuola pubblica è la volta della sanità, l’ambiente lo hanno già colpito con l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato, nella migliore tradizione di questo Paese, che ciò che funziona va ridotto o abolito.
Si fa fatica a spiegare alla stampa estera come un partito di sinistra abbia intrapreso la più libertina delle politiche.
Anche questo decreto appena convertito sugli Enti Territoriali si compone di disposizioni che risultano essere tra loro eterogenee, per usare un termine tecnico e legislativo insieme, e non ricomprese neppure nell’ambito di un disegno organico di interventi in favore degli enti locali, violando pure l’art.77 della Costituzione laddove si prevede che il Governo possa adottare provvedimenti aventi forza di legge in casi di necessità ed urgenza, requisiti che nella fattispecie non ricorrono. Ricorre però la costanza nel metterci dentro di tutto. Fosse una minestra sarebbe indigesta o letale alla salute. Argomenti diversi tra loro per natura e settore, dall’economia all’edilizia, terremoto, case, concessioni, si va dalla sanità al catasto, polizia provinciale, tari, rifiuti ecotossici, magari ci mettevamo dentro pure il Festival di Sanremo visto che ci hanno messo dentro pure il Gran Premio di Imola.
Ad ogni decreto si superano sempre. Stavolta ci hanno messo dentro altro che la lana con la seta ma pure spago, rame…: le Misure in materia di polizia provinciale, norme in materia di TARI, le modalità di notifica in materia di catasto nelle provincie di Trento e Bolzano, l’attribuzione ai rifiuti della caratteristica di “ecotossico” (rifiuti che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali), ed ancora le concessioni demaniali marittime, il Giubileo 2015- 2016, defiscalizzazione per l’autodromo di Monza che consentirà alla regione Lombardia di investire 20 milioni e salvare così il Gran Premio d’Italia, la disciplina definitoria in materia di gestione dei rifiuti, misure per la ricostruzione dei territori abruzzesi interessati dal sisma del 6 aprile 2009, esenzione dalla riduzione del Fondo di solidarietà comunale per i comuni terremotati, tracciabilità dei flussi finanziari, misure per la ricostruzione degli immobili pubblici e delle chiese nei territori abruzzesi e poi case, non sarebbe stato il caso di fare un decreto ad hoc comprendendovi tutte le zone terremotate oppure che negli anni hanno subito gravi danni per le calamità naturali? Un decreto risolutivo piuttosto che interventi sporadici, piani specifici di ristrutturazione e direzione per queste zone, norme ad hoc per l’assegnazione di gare ed appalti, incarichi e ricostruzione. Una organicità strutturata dell’intervento dalla ricostruzione, defiscalizzazione, incentivi. Non a macchia di leopardo.
Ed in tutto questo nel Dl hanno infilato pure la Bonifica ambientale (si deve vedere pure cosa intendono per tale) per la riqualificazione urbana del comprensorio Bagnoli – Coroglio comprendente l’ex area Italsider.
Tutte le volte che i Governi sono intervenuti per “riqualificare” Bagnoli hanno soltanto aggravato la situazione dando incarichi e lasciando a sé stessa l’area. Non è con la nomina di commissari che riparte la punta di diamante della città. Noi del M5S siamo contrari a tutte le gestioni straordinarie commissariali. Basta pensare alla gestione rifiuti per convincersene.
Solitamente si nominano commissari quelli rimasti esclusi nelle competizioni elettorali o rimasti in piedi nella spartizione degli incarichi partitici. In Italia non si è mai fatto un decreto tra l’altro o un regolamento che stabilisca l’identikit della figura al di sopra di ogni sospetto partitico o clientelare, su come vada nominato un commissario, perché, per competenza e studi, e proprio perché poi prevale purtroppo la troppa discrezionalità, noi del M5S, diciamo no.
Come non restare allibiti apprendendo che il decreto convertito ieri, martedì 4 agosto, prevede la modifica alle norme per il commissario straordinario di Bagnoli che potrà essere scelto ”tra persone, anche estranee alla pubblica amministrazione, di comprovata esperienza gestionale e amministrativa” e che la nomina potrà essere fatta con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri? Quel passaggio, “che tale commissario potrà essere scelto anche tra persone estranee alla Pubblica Amministrazione” è diabolico. Sarà da apripista per tutte le poltrone umanamente immaginabili. Se una figura viene scelta non dalla Pubblica Amministrazione, vuol dire che si ricorrerà allora ad un privato? E, come stabiliranno che avrà le giuste qualità e competenze per amministrare quest’area e riqualificarla? Ha già risollevato una “Bagnoli” altrove?
L’attenzione del Movimento 5 Stelle per Bagnoli è stata e resterà sempre altissima, lì abbiamo promosso manifestazioni ed iniziative, in primis la collega Paola Nugnes con Giuseppe Cristoforoni (che ha dato alle stampe proprio di recente un bel libro-proposta sull’argomento). Noi del MoVimento 5 Stelle, ne conosciamo i pregi e le debolezze di quest’area, i punti di forza e su cosa fare leva per ripartire, e sappiamo che più che un uomo straordinario al comando, occorre un piano organico e di rilancio serio, che attiri occupazione, crescita, nel rispetto dell’ambiente e del territorio e soprattutto credibilità per convincere gli investitori ad investire.
Su Bagnoli diciamo che i piani urbanistici locali vigenti vanno rispettati, perché concertati localmente inoltre non si possono esautorare i poteri degli enti locali come farà l’attuazione del convertito decreto. A questo ed alle nomine di figure straordinarie diciamo no.
I commissari non servono ai territori, quelli servono ai partiti.