Questa mattina, in occasione della Giornata Mondiale del Suolo, si è tenuto all’Università Degli Studi di Napoli Federico II il convegno “Governo del territorio, tutela dell’ambiente e consumo di suolo”, organizzato dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Napoli . Un incontro tra professionisti, docenti, imprenditori e giuristi, per affrontare in maniera trasversale il problema del consumo di suolo, che nel nostro Paese ha raggiunto livelli allarmanti, con una media di 4 metri quadri di consumo al secondo. In quanto risorsa non sostituibile né rinnovabile, è un’emergenza che dobbiamo affrontare nel più breve tempo possibile, perché gli effetti sull’ambiente e sul territorio sono catastrofici.
Sul tutto il territorio nazionale sono presenti oltre 7 milioni di abitazioni non utilizzate, 700.000 capannoni dismessi, oltre alle migliaia di immobili confiscati alle mafie. Inoltre, più della metà delle abitazioni italiane ha più di quarant’anni, che si traduce in spreco energetico e forte rischio sismico. Dobbiamo puntare sul consumo di suolo zero, rivalutando il patrimonio edilizio esistente e valorizzando i nostri centri storici, che rischiano di morire per incuria e spopolamento. Basta cemento ma innovazione e ingegneristica avanzata, con eco-bonus e incentivi che possano dare sostegno e respiro ai nostri territori.
Il Movimento 5 stelle da anni si batte per l’approvazione di una legge che vada a contrastare in modo deciso, e non semplicemente limitare o contenere, il consumo di suolo. All’inizio di questa legislatura abbiamo presentato una proposta di legge, di cui sono firmatario, per il riutilizzo del suolo, “Disposizioni per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli edificati”, che raccoglie le proposte del mondo associativo ed è in grado di orientare correttamente l’intero comparto edilizio, indirizzandolo sull’unica opportunità di sviluppo possibile: il recupero, la rigenerazione, l’incremento dell’efficienza energetica e il risanamento antisismico del patrimonio edilizio.
Durante il confronto è stato inevitabile toccare anche altri temi di grande attualità, al centro dell’agenda del nostro Governo, come il dramma della Terra dei Fuochi, con i problemi connessi alla raccolta, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti. Ci sono scelte che non sono più rinviabili. Come continuo a ripetere, l’economia circolare è l’unica strada per risolvere il problema dei rifiuti e per creare anche posti di lavoro. È di 88 miliardi il fatturato che ogni anno l’economia circolare porta all’Italia. Insistere sugli inceneritori significa andare a spezzare quella ciclo virtuoso che si è formato in questi 20 anni.
Per salvaguardare l’ambiente servono nuove forze . Abbiamo riservato fondi per assumere nuovo personale: 450 figure tecniche con competenze specifiche che potranno partecipare alla vita pubblica del Paese e soprattutto e contribuire a quella ambientale.
Guarda l’intervista a questo link: www.julienews.it
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