Già nel suo primo anno di vita la legge sugli ecoreati (legge 68/2015) ha portato una flessione nel fatturato delle Ecomafie, scendendo a 19,1 miliardi, quasi tre in meno rispetto all’anno precedente; arrivando ai 16,6 miliardi del 2018. (dati Legambiente)
I dati nazionali, per i reati di inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenze dell’inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico di materiale ad alta radioattività, impedimento di controllo ed omessa bonifica, indicano un totale di quasi 2000 arresti e/o denunce dal 2015 fino al marzo 2020.
Per quanto riguarda la “terra dei fuochi” è stata rinforzata la presenza delle forze militari. Si contavano 100 unità nel 2013, il numero è cresciuto fino a 255 del 2019, impiegati sull’area della Provincia di Napoli e Caserta.
I dati del Ministero della Difesa dicono che dal 2014 sono stati conseguiti risultati di rilievo, tra i quali si evidenziano:104.484 pattuglie messe in atto; 23.072 persone identificate; 21.716 veicoli controllati;5.288 siti di sversamento riconosciuti.
L’Aeronautica Militare nel periodo che va da luglio a settembre 2019 ha effettuato attività di volo e di analisi con il contributo di aerei con pilota e con droni.
Quest’ultimi, ossia i Raven 6, hanno effettuato 749 missioni per un totale di 470 ore di volo. Registrando un incremento rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’attività svolta ha consentito di approfondire e comprendere meglio i fenomeni di sversamento, accumulo e incendio dei rifiuti. Ha contribuito inoltre alla prevenzione di innesco di roghi tossici, avviando attività straordinarie di rimozione dei rifiuti attraverso un sistema di segnalazione urgente.
La lotta contro i crimini ambientali è tutta in salita, c’è ancora tanto da fare e non smetteremo mai di ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro che ogni giorno svolgono.
La legge 68/2015 è stata l’inizio di una grande battaglia per la salute dei cittadini e del territorio.