(di seguito il discorso tenuto in occasione della Dichiarazione di voto espressa dal deputato nella seduta d’Aula del 16 luglio 2013)
Presidente, deputati
Il mio auspicio è che, la modifica dell’articolo, possa superare l’esame dell’Assemblea, qui riunita, per dare un segnale forte di ripresa nel Paese. Un’attività, un appalto, un lavoro assegnato senza criteri di meritevolezza, di evidenza pubblica, di requisiti, idoneità o quant’altro, contribuisce ad allargare le piaghe di un’Italia che, parte della Politica, tenta di fasciare.
L’esempio di modifica all’art. 416 ter, avviato con l’esame in Commissione, il 28 maggio 2013, e concluso l’ 11 luglio 2013, è un esempio di condivisione politica, che deve diventare “totem” di una nuova politica, ultimo tentativo che, questo Parlamento, può coltivare per rilanciare la sua attività, svuotata di ogni significato concreto per l’Italia, diventato un ente notificatore di trattati, decreti e fiducie governative.
Lavorare insieme è possibile, a patto che, chi ricopra un ruolo di opposizione, come il Movimento 5 Stelle, non si ritrovi ad essere continuamente respinto nelle proprie proposte.
Oggi, si vota sulla Proposta di legge per la modifica dell’articolo 416-ter, del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso. Nessuno si metta l’anima in pace, come avessimo risolto tutti i problemi! La vigilanza dev’ essere sempre altissima sul problema della corruzione in Italia, favorita dalla politica con cattive leggi o interventi legislativamente morbidi.
Il Movimento 5 Stelle esprime il suo voto positivo alla proposta di modifica, pur restando salde le criticità sollevate, ieri, in fase di discussione della proposta. Eravamo favorevoli all’introduzione dell’estensione del combinato denaro-scambio-politico-elettore, anche ad altre attività, come può essere un appalto, un lavoro, un contratto, o promozione, o altro ancora, ma non accettiamo chi agisca in quest’ottica, possa farla franca dimostrando, o convincendo, magari con l’ausilio di avvocati, pagati profumatamente, che, non fosse consapevole di quanto stesse facendo. Più che una modifica, abbiamo alleggerito la coscienza di corruttori, e di pavidi cittadini, fornendogli l’alibi al malefatto. E che dire della pena?
Come ho precedentemente esposto in assemblea nel corso del mio intervento, non posso non focalizzare l’attenzione sul fatto che la formulazione normativa cosi come proposta all’interno del novellato articolo 416 ter cp pone degli importanti interrogativi sui quali bisogna necessariamente porre l’attenzione. Tali interrogativi e dubbi riguardano, come appunto già ho detto nella mia precedente discussione dell’altro giorno, l’apposizione dell’inciso “consapevolmente” prima della esposizione della fattispecie delittuosa e la sostanziale depenalizzazione del reato.
Certo, non posso tacere a me stesso ed a tutti voi cari colleghi deputati, che avrei preferito non vedere, quello che considero l’ennesima personalizzazione di una fattispecie normativa, rivolta a tutelare l’interesse della stessa classe politica e dirigente che ormai ci governa da tempo immemorabile.
Infatti sono ancora ben presenti nella mia memoria i numerosi casi di collusione mafia-politica che sono emersi nell’ultimo anno sopratutto a livello regionale decentrato e che, guarda caso, hanno interessato proprio i nostri cari colleghi che sostengono questo governo. Perché, e lo ripeto ancora una volta, si sta utilizzando una severità non adeguata al tipo di fattispecie, soprattutto, come nel caso de quo, dove si tratta l’argomento del patto tra politica e mafia.
Certo avrei voluto vedere numeri diversi all’interno della nuova formulazione letterale della norma, non avrei voluto vedere quel 10 e soprattutto non avrei voluto vedere quel 4, sono sentimenti e dispiaceri che non posso non esternare a voi tutti. Questi numeri cosi bassi hanno troppa assonanza con le recenti proposte normative che abbiamo discusso in assemblea e che quotidianamente leggo negli organi di stampa riferibili quel politico o quell’altro. Non avrei neanche voluto vedere quel tentativo di rendere ancora più difficoltosa per il pubblico ministero la possibilità di provare il comportamento delittuoso, soprattutto del politico. Un estrema caratterizzazione del comportamento criminale e delittuoso mal si concilia con la necessità di legalità e trasparenza che questo paese deve necessariamente ottenere e raggiungere.
A fronte di questo tipo di criticità tuttavia devo esprimere il nostro più totale appoggio e la nostra grande soddisfazione per l’aggiunta dell’inciso “altra utilità” che rappresenta, come già detto, un indiscusso passo avanti.
Una volta tanto il parlamento che esercita le sue funzioni costituzionali e non è ridotto ad un mero ratificatore della volontà governativa, una volta tanto il parlamento non è notaio della volontà espressa da chi non è stato eletto dal popolo ma scelto dai partiti. E’ la prova provata che quando esiste la volontà condivisa allora è possibile anche far funzionare gli organi istituzionali dello stato secondo le funzioni che effettivamente gli spettano.
Ed è proprio questo passo avanti, questo recepimento di istanze assolutamente diffuse nella collettività, questo voler considerare anche “altre utilità” che il politico può mercanteggiare in cambio di voti, che ci spinge a manifestare la nostra volontà di votare in senso positivo al presente testo unificato di legge, nonostante tutto e nonostante i punti deboli che ho più volte esposto. Trattasi infatti di un allargamento dello spettro di azione della norma il quale, se messo sul piatto della bilancia e contrapposto all’ammorbidimento della pena e alla caratterizzazione del dolo per il politico, comporta un inevitabile spostamento dell’ago del misuratore verso quel piatto che contiene al suo interno l’allargamento dell’ambito di azione della fattispecie delittuosa. Troppo alto è infatti l’impegno elettorale delle mafie e troppi sono, ad oggi, i canali di collegamento istituzionali di cui godono le cosche mafiose per accedere al controllo della spesa pubblica, degli enti locali; canali funzionali al passaggio dalla fase “parassitaria” a quella di piena integrazione delle mafie nei mercati economici e nei sistemi produttivi legali. Troppo “inquinati” sono ad oggi i luoghi della democrazia rappresentativa.
Senza parlare del gioco di potere, e di alleanze del quale ormai le mafie sono protagoniste anche in campo internazionale. E’ Infatti compito dello Stato adottare norme idonee a contrastare il potere crescente delle organizzazioni criminali, adottandole anche alla peculiarità del contesto sociale di riferimento.
Pertanto nonostante tutto questo, nonostante i nostri rammarichi, ci sentiamo di votare POSITIVAMENTE in virtù del risultato raggiunto in commissione giustizia ed oggi in assemblea, sentiamo il dovere comunque di dover apprezzare e valutare in maniera del tutto positiva e fondamentale l’allargamento della fattispecie criminosa e pertanto l’aggiunta dell’ inciso “altra utilità” di cui ormai ho già troppe volte detto. Trattasi di una conquista troppo grande per non essere abbracciata.
Tutto ciò tuttavia non deve assolutamente essere interpretato come una propensione del movimento 5 stelle a scendere a patti con chi intende, come il partito di maggioranza, depenalizzare reati come quello del caso di specie. Non stiamo prestando il fianco a nessuna interpretazione favorevole e propensa a favorire chiunque si relaziona con la realtà mafiosa, stiamo solo dando attuazione ad un importante percorso politico, concluso in tempi relativamente brevi, il quale ha portato finalmente a cristallizzare, all’interno di una norma giuridica, una istanza ormai troppo sentita e diffusa per essere oltre tempo taciuta.
Mi sento di affermare che l’Italia si unisce sotto le ali di rapporti corruttivi tra questi il voto di scambio elettorale politico-mafioso.
Basta con il gioco al ribasso nel procacciamento di voti sfruttando la miseria occupazionale. Basta soprattutto in un momento come questo nel quale i giovani hanno il deserto davanti. Compito della politica è arginare il deserto, obbligando l’inclinazione del disonesto a giocare a carte scoperte ed in modo chiaro.
Dal mese di febbraio nel quale abbiamo aderito ancora prima di sederci su questi banchi alla campagna “Riparte il futuro” e poi da quel 7 maggio quando don Luigi Ciotti è stato al Senato la macchina della modifica all’articolo 416ter si è messa in moto ed in modo celere. Ben 278 parlamentari abbiamo guardato per un lasso di tempo nella stessa direzione. Voglio darne merito a don Ciotti. Non capita spesso o quasi mai di raggruppare tanti politici intorno ad un obiettivo ed in una maniera così trasversalmente costruttiva come avvenuto con “Riparte il futuro”. Segno che se la società civile e con essa esponenti credibili ci credono davvero possono operare dall’esterno quel sindacato ispettivo e vigilanza civica insieme sulle attività parlamentari. Benvenuta modifica all’articolo 416ter!
Da mesi assistiamo in tv e sui giornali, nei lanci di agenzia che dettano gli umori parlamentari, a confederazioni, sigle industriali, note associazioni, sindacati, convinti che il loro impegno e il dovere di rappresentanza degli iscritti coincide con la visibilità che ricevono i propri comunicati stampa o interventi pubblici. Prendete esempio da “Riparte il futuro!” gli dico oggi, prendete esempio da chi ci ha messi davanti al fatto compiuto di indicarci articolo alla mano, e proposta di modifica come potevamo intervenire per superare una ingiusta restrizione che finiva col favorire ulteriormente la corruzione ma pure la cattiva politica.
Ieri il collega Sanna del Pd giustamente ha definito “mafiosi che simulano la politica” coloro che scendono a queste contrattazioni ed è vero pure il contrario “politici che simulano i mafiosi”, incutere il timore per riceverne un vantaggio.
In un’ottica come questa la campagna lanciata da don Luigi Ciotti con “Riparte il Futuro” in collaborazione con il Gruppo Abele assume un senso particolare, con le sue 273mila firme, quello di cogliere il disagio che avvolge l’Italia. Superato l’esame di oggi e sono sicuro che avverrà a pieni voti il nuovo articolo 416ter sarà legge per poi passare all’esame forse più duro, la sua applicabilità a livello probatorio.
Non campiamo di rendita su questo risultato fino alla fine della Legislatura. Ma si sappia cogliere, tutti insieme in uno spirito reale di collaborazione, questo esempio, perché faccia scuola nella politica e collaudarlo per altre iniziative tese a migliorare da subito e non fra 6/7 mesi o in future legislature qualche altro articolo di legge dietro cui prosperano altri illeciti affari.
Si individui da subito un nuovo argomento su cui intervenire per rilanciare l’economia malata del Paese. I riflettori su questo obiettivo stanno per spegnersi perché giunto al capolinea del voto ma non si spenga la speranza che un’altra Italia è possibile se solo la politica tornasse ad essere speranza di un cambiamento positivo per la gente. In che modo? Svolgendo un ruolo propositivo e senza pregiudiziali di confronto.
La modifica all’art.416ter è oramai alle spalle, guardiamo ancora una volta al futuro, guardiamo a nuovi obiettivi per far ripartire il futuro. Ai signori “Parolai” di questo Paese lancio una proposta: impegnatevi affinché sia vostra la prossima proposta di modifica di articolo o di proposta di legge sui quali il Parlamento deve intervenire subito. Non cercate il microfono per la dichiarazione o il giornalista per l’articolo, cercate la via concreta per unirvi a noi nel far ripartire l’Italia. Il Movimento 5 Stelle è in Parlamento per costruire e se ci fossero buone proposte da sostenere noi ci siamo!