Sono terminati alle ore 17 i lavori dell’Aula. Un fatto insolito se non fosse che è attesa la sentenza della Corte di Cassazione su Silvio Berlusconi. Lo condannano? Lo assolvono? Fino a questo momento di incertezza ed attesa insieme un condannato c’è già: l’Italia. Le sorti di un capo partito legate a quelle di un Governo e a quelle di un’Aula parlamentare. Ci ritroviamo alla Camera domani mattina alle ore 9.30.
Il “cavaliere” sul caso Mediaset era stato condannato in appello a 4 anni di reclusione per frode fiscale e a 5 di interdizione dai pubblici uffici.
I giudici della corte feriale, presieduta da Antonio Esposito, sono chiusi in camera di consiglio dalle ore 12 ed il verdetto è atteso fra pochi minuti.
Da Milano è giunta a palazzo Grazioli anche la figlia Marina.
L’Aula è rinviata a domani, il Governo ha il fiato sospeso per quanto il Pdl rassicuri che non cambierà nulla in caso di conferma della condanna. Ci credete?
Pompei potrebbe essere esclusa dai siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco, migliaia di imprese delocalizzano, il Fiscal Compact ci presenterà presto il “conto” da pagare in nome dell’Europa, Imu e Iva sono solamente rinviate all’autunno, Pompei vale 100 cacciabombardieri e 20 Tav in Val di Susa, ma per gli amministratori di questo Paese non vale nulla, imprenditori che ancora si tolgono la vita, l’ultimo il 31 luglio, ma la maggioranza di questo Paese (Pd-Pdl) cosa fa? Guardano le dirette tv ed attendono la “sentenza” del capo unico di partito.