Il posto occupato oggi dal numero “2” del Pdl un tempo era stato ricoperto da nomi altisonanti della storia di questo onorato Paese: Giuseppe Natoli (Governo La Marmora), Carlo Cadorna (Governo Menabrea II),Luigi Ferraris (Menabrea III),Francesco Crispi (Governo Depretis II), Giuseppe Zanardelli (Governo Cairoli I), Giovanni Giolitti (Governo Giolitti I), Sidney Sonnino (Governo I e II Sonnino),Francesco Saverio Nitti (Governo Nitti I e II) e tanti altri ancora….
Per che cosa si distingue oggi il reggente del Ministero dell’Interno? Per che cosa sarà ricordato in futuro? Un elenco molto fitto di cose ma non direi proprio nobili:
1)Per la sfilata sulle scale della Procura di Milano l’11 marzo scorso per protestare contro la magistratura meneghina, rea di avere condotto indagini sul fondatore del “Biscione”. Nell’occasione, l’Angelino fece riferimento a tre fatti (a suo dire proprio) ‘scandalosi’, ossia il mancato riconoscimento del legittimo impedimento per Ghedini e Longo impegnati nella riunione dei gruppi parlamentari, la visita fiscale per Berlusconi e la richiesta di giudizio immediato da parte della procura di Napoli per l’ex premier. ‘A Napolitano affideremo la nostra preoccupazione per l’emergenza democratica” – ebbe a dire.
Il 28 aprile 2013 è nominato ministro dell’Interno.
2) Siamo nel giugno 2013 scoppia il “caso Shalabayeva”. Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako, viene prelevata presso la propria abitazione a Casal Palocco, nel corso di un blitz nel quale sono stati impiegati molti agenti. Nei giorni successivi apprenderemo che si è trattato di una “cantonata” anche evidente. A pagare, solamente Giuseppe Procaccini, capo dello staff del ministro dell’Interno, ma intanto Alfano nega di aver saputo dell’espulsione. Tuttavia, le sue dichiarazioni sono contradette da quelle di Procaccini, che dice di avere avuto istruzioni per incontrare le autorità kazake. Su Alfano ha pesato anche una mozione di sfiducia in Aula ed anche se i numeri non lo hanno mandato a casa non vuol dire che possiamo sentirci ancora rappresentati da lui come massima espressione di sicurezza interna del Paese. Ha dimostrato o di sapere facendo finta di non sapere oppure di non avere un adeguato controllo del suo ministero. Per il caso kazako siamo stati ridicolizzati anche da una nota compagnia aerea che si è beffata del ministro con un cartellone che sintetizza quale credibilità abbiamo all’esterno.
Oggi, 22 agosto 2013, agenzie e tg rimandano le dichiarazioni dell’acrobata delle gaffe Angelino Alfano che invita il Pd a votare contro la decadenza di Berlusconi, non solo ma così dimostra di non rispettare nemmeno la legge Severino.
Possiamo matematicamente constatare che ogni due mesi circa Angelino Alfano viene alla ribalta per qualcosa e mai di positivo per noi, il Paese o la sicurezza interna.
Chi per lui, Presidente Letta, collaboratori o altri, lo convincano: DIMISSIONI! E presto.