Non si può che esprimere solidarietà incondizionata nei confronti delle persone che hanno messo non solo il loro lavoro, ma la loro stessa vita al servizio dello Stato e della battaglia per restituire allo stesso quell’immagine di massima espressione di valori morali e civili della Nazione, per troppi anni oscurata da quel letale mescolamento di alcuni pezzi importanti delle istituzioni con le realtà mafiose che è stato pagato con terribili stragi le cui vittime illustri come Falcone e Borsellino ancora oggi continuano a invocare giustizia.
Ed è per questo motivo che desidero esprimere massima vicinanza al dottore Nino Di Matteo, che in queste ore è stato oggetto dell’ennesima recrudescenza delle minacce mafiose provenienti dall’ex capo di Cosa Nostra, Totò Riina, attualmente rinchiuso nel carcaere milanese di Opera.
Oggi più che mai, infatti, persone come il giudice Di Matteo hanno bisogno di sentire la nostra vicinanza come cittadini prima che come rappresentanti del Parlamento. Hanno bisogno di quella grande fiducia di uomini e istituzioni che di sicuro non aggiungerenno niente a quel lavoro svolto fino a oggi in maniera perfetta, ma che potranno rassicurare sul fatto che si tratta del lavoro giusto. Un lavoro che deve essere portato avanti senza ostacoli e senza aberranti giochi di potere finalizzati a destabilizzarne clima ed efficacia, così come avvenuto nel periodo della cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Non servono trasferimenti, serve dimostrare che lo Stato non teme le parole di un mafioso.
Per questo quindi, ribadisco la piena e incondizionata solidarietà al giudice Nino Di Matteo e il mio personale abbraccio a tutti gli uomini che quotidianamente ne garantiscono l’incolumità.