Non ci sono più alibi, non si possono più nascondere, i simboli di partito sono la tana in cui consumare affari e clientele. Più che la salute del cittadino potè il business. E non bastano più le parole dette dai palchi o in tv, nei loro comunicati stampa o nelle interviste con giornalista supino…
Ieri sera c’è stato uno smascheramento pubblico. All’ordine del giorno la seconda seduta di discussione sul disegno di legge (farlocco) del Governo sulla “Terra dei Fuochi” ed Ilva, per la serie “stiamo facendo”, ma in realtà non fanno quello che devono fare.
Passiamo alla votazione dell’emendamento Luigi Gallo 2.5, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore di minoranza Massimo De Rosa (M5S!) e il parere contrario del relatore di minoranza Grimoldi (Lega Nord).
Ho chiesto di parlare per dichiarazione di voto e, da lì a pochi minuti c’è stato un diluvio di dichiarazioni che ha messo nell’angolo il M5S che chiedeva il divieto di costruire inceneritori in Campania. Non ci hanno appoggiato! Il business ha vinto sul diritto alla salute dei cittadini. In un’epoca nella quale gli inceneritori sono chiusi, l’Italia vuole adottarli.
E, per favore non chiamateli “termovalorizzatore”! Si vuole mettere il miele sul cianuro.
Sentite cosa ha detto ieri sera Paolo Grimoldi della Lega: “Ci troviamo in una situazione dove, nel nord di questo Paese, le nostre città e i nostri cittadini sono arrivati a punte dell’80-85 per cento della raccolta differenziata e gli impianti di termovalorizzazione ubicati nel Nord si trovano a lavorare, come previsto, per quella che è la parte del rifiuto indifferenziato.
Vi sono invece altre realtà che non hanno fatto la raccolta differenziata, non hanno realizzato i termovalorizzatori e hanno causato lo sperpero di denaro pubblico e la catastrofe nota come «i rifiuti di Napoli», che oggi è sotto gli occhi di tutti, perché ancora oggi ne paghiamo le conseguenze in termini di immagine e in termini di risorse economiche.
Se noi oggi decidiamo che non si costruiscono più termovalorizzatori, dobbiamo però dirci: attenzione, allora ci aspettiamo che domani mattina le regioni del Sud arrivino a fare una raccolta differenziata dell’80-85 per cento. Siccome sappiamo benissimo che questa è una velleità e non è assolutamente praticabile, una soluzione dobbiamo trovarla, perché non è più plausibile che il trasporto dei rifiuti dal Sud al Nord sia ancora oggi pagato dai contribuenti, poi tra l’altro del Nord, che mandano a Roma sacchi di soldi per poi ricevere indietro magari sacchi di rifiuti nei propri impianti di termovalorizzazione”.
Dichiarazioni condivise dalla “forzista” Giuseppina Castiello, l’avreste mai detto? Una donna della Campania che condivide il quadro di pesante critica rivolto da un uomo della Lega alla sua regione: “non possiamo pensare di risolvere il problema parlando soltanto di raccolta differenziata, perché purtroppo è vero, ha ragione il collega Grimoldi: se noi mettiamo in evidenza il dato della raccolta differenziata nella città di Napoli – non sto parlando della provincia – è bassissimo, perché c’è una politica che va diversamente. Il sindaco De Magistris ha una linea diversa e, quindi, non vuole l’inceneritore.continuiamo a fare demagogia parlando dei cittadini. La gente vuole le strade pulite. Le persone di quel luogo non vogliono più le discariche, per cui va bene l’inceneritore, va bene un sistema di trasformazione industriale che, con tutti quelli che sono gli accorgimenti del caso – è ovvio –, possa risolvere questo problema.
Quindi, non facciamo più demagogia in tal senso, ma cerchiamo realmente, in maniera responsabile di fare in modo che la Campania diventi una regione normale, come tutte le regioni, non d’Italia, ma d’Europa.”.
Il relatore per la maggioranza Alessandro Bratti del Pd ha sfoggiato invece un politichese degno della I Repubblica: “Quindi, la motivazione del voto contrario non sta nell’essere più o meno d’accordo sulle diverse interpretazioni, ma sta nel fatto che, essendo questa una conversione di un decreto-legge, per poter stare al merito del decreto stesso – che, ricordiamo, è quello di cercare di definire quali sono i territori idonei a scopo agricolo e quelli non idonei (perché questa è la motivazione della prima parte), oltre che gli interventi di bonifica eventualmente da eseguire dopo le prime analisi e i primi sondaggi – è evidente che questa discussione qui dentro non ci sta. Lo volevo precisare, perché la motivazione di contrarietà sta nei contenuti della discussione che abbiamo iniziato a fare e che io spero e penso faremo un po’ più avanti su un altro provvedimento.”.
Insomma Bratti non sapeva proprio che toppa mettere…
La ciliegina sulla torta della discussione la mette Paolo Russo di FI! “Guardate, io non sono a favore o contro il termovalorizzatore. È come la storia del treno, dell’aereo o della bicicletta…”. sì, del calciobalilla, del tiro all’arco, della fionda e delle costruzioni Lego…
Marcello Taglialatela della finta opposizione di Fratelli d’Italia: “Ed è questo il motivo per il quale io ritengo che un emendamento che pone come principio il divieto di poter realizzare moderni, controllati, efficienti impianti per il trattamento dei rifiuti sia una posizione sbagliata. E sia una posizione sbagliata, perché una posizione di questo genere è una posizione ideologica ed è anche una posizione che la gente non comprende se approfondisce l’argomento e vuole affrontarlo per arrivare ad una soluzione. Ed è questo il motivo per il quale il nostro voto sarà contrario”.
Presenti e votanti 440
Maggioranza 221
Hanno votato sì 116
Hanno votato no 324.