#NoInceneritore #Vittoria
Il commissario straordinario per la costruzione dell’inceneritore Alberto Carotenuto annuncia che ha dovuto procedere come atto d’ufficio alla chiusura del bando in quanto nell’espletamento della gara una delle due concorrenti l’A2A, facendosi due conti in tasca su costi, ricavi, tempi, ha fatto un’offerta in soldoni che le casse pubbliche non possono ragionevolmente sostenere, di qui il ritiro anche dell’Astaldi. “Un’offerta economico finanziaria” per dirla tecnicamente con Carotenuto, che aveva un presupposto che non era possibile realizzare perciò, parole sue dell’intervista “ho dovuto chiudere la gara”.
Fatto un Papa se ne fa un altro subito, con soluzioni di continuità. E’ lo stesso commissario Carotenuto ad anticipare che farebbe un nuovo bando. La domanda però è lecita: se il primo bando è andato a vuoto perchè non c’erano i soldi di finanziamento perchè al secondo dovrebbero presentarsi più imprese? E semmai ce ne fossero da dove attingerebbero i fondi per la costruzione? E che impresa è quella che si propone ad un bando dove in partenza si sa che non ci sono i soldi per finanziare il lavoro? Il “volontariato” edile è una sperimentazione che nascerebbe dunque per la costruzione dell’inceneritore di Giugliano.
E’ ancora una volta Carotenuto ad “illuminare” la questione. Già su Napoli Est ha dovuto promuovere due bandi, però mentre lì vi è una tariffa di conferimento a 20 anni, su Giugliano invece la speranza erano i soldi dei Cip6 per 8/9 anni (che non ci sono!) Il risultato ? Lo Stato non vuole in alcun modo contribuire – spiega – né su Napoli est né su Giugliano, questa è “una mia valutazione”. Avendo forse già investito molto in Regione Campania per l’emergenza rifiuti, “una situazione di stallo, vediamo ora che succede”.
Come la vedo? Che a breve, Carotenuto farà il commissario di una cattedrale nel deserto, ovvero di un inceneritore che non sarà costruito mai. Tempo qualche mese e sfiduciato rassegnerà pure le dimissioni. Il tono con il quale si esprime nell’intervista è difficile da nascondere. Queste però le considerazioni “tecniche” che si accompagnano a quelle politiche. Non dimentichiamoci infatti che fra pochi mesi ci saranno le elezioni regionali. Il 41% preso dal Pd alle europee è lontano anni luce. Pina Picierno nel settembre del 2013 replicò alla mia interpellanza urgente alla Camera con la frase “finalmente anche Giugliano avrà l’inceneritore” come a dire “la civiltà sbarcherà pure là”. Sui palchi e nei programmi elettorali, nei talk show o fra la gente il partito unico non ammette di volere l’inceneritore, ma in Aula le cose cambiano, votando contro le nostre proposte filoambientaliste.
Questa settimana avremo la conversione del decreto legge “Sblocca Italia” noi lo abbiamo ribattezzato “Sfascia Italia” (e penso basti già a darvi l’idea di cosa ci sia dentro) abbiamo presentato 570 emendamenti, io 17 perlopiù proprio contro gli inceneritori. Chi la dura la vince, vi aggiornerò qui sugli esiti delle votazioni. E’ un decreto filo inceneritore e la cosa strana è che dei 2194 emendamenti presentati il Pd ne ha consegnati ben 595! E’ in atto un’opposizione interna al Pd non indifferente, il fronte incenerista potrebbe avere un duro colpo questa settimana. Il partito della maggioranza di Governo scricchiola, per questo nella confusione governativa rilanceremo ancora con più forza il Piano Alternativo all’Inceneritore: il “Distretto per il Riciclo” che a fronte di un mausoleo di cemento si presenta con pochi macchinari, facilmente montabili, realizzabile da subito, nel rispetto della natura quindi ad impatto zero e, soprattutto con scarsissimi costi ben lontanissimi finanche dal milione di euro a fronte dei 400 che richiederebbe il cancroinceneritore. Da agosto la mia segreteria ha contattato più volte quella del ministro dell’Ambiente per formare questo tavolo di tecnici regionali campani e ministeriali per visionare insieme il progetto a firma dell’architetto ambientale Giuseppe Cristoforoni e dell’ing. Gestionale Luigi Grosso, c’è stata pure una richiesta scritta e nella settimana che entra partiranno solleciti in più direzioni. Il nostro Piano Alternativo fornirebbe finalmente una soluzione alle milioni di ecoballe di Taverna del Re e scongiurerebbe pure la multa di 183 milioni di euro che l’Ue infliggerebbe all’Italia per il mancato smaltimento delle stesse.
L’intervista al commissario straordinario per la costruzione dell’inceneritore Alberto Carotenuto