“I fondi europei non sono un affare per pochi: vi spieghiamo il perché”. Organizzato insieme alla collega europarlamentare Isabella Adinolfi con la partecipazione della Vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati Carla Ruocco (Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’anagrafe tributaria), Michele Dell’Orco (IX Commissione trasporti,poste e telecomunicazioni Commissione Parlamentare per le questioni regionali) e Mattia Fantinati (X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e componente Commissione Parlamentare di Inchiesta sui Fenomeni della Contraffazione, della Pirateria in Campo Commerciale e del Commercio Abusivo). Testimonial d’eccezione: Vincenzo Imperatore, autore del libro “Io so ed ho le prove” edito da Chiarelettere. Dopo vent’anni nelle direzioni operative di alcuni tra i più blasonati istituti di credito italiani, prima e dopo la crisi economica, svela ora i segreti, le strategie e i maneggi delle banche a danno del correntista.
Nel coordinare i lavori ed introdurre i colleghi ho voluto premettere che pur essendoci oggi un tasso elevato di disoccupazione non avevamo alcuna intenzione di parlare di cose negative. Lo scopo era di trasmettere un messaggio positivo, far capire il funzionamento di certi meccanismi, sapendo – come ho detto- che, questi fondi, si nascondono nei meandri delle istituzioni forse apposta per non farli arrivare alle imprese. Vorrei davvero non sentire più che vi sono persone che si suicidano perché non riescono a pagarsi una bolletta o imprenditori che chiudono per mancanza di liquidità. Come MoVimento 5 Stelle abbiamo voluto informare su opportunità e progetti, sviluppo e crescita con idonei strumenti, un altro aiuto alle imprese oltre alla restituzione dei nostri stipendi. Questi incontri servono per sentire il cuore pulsante delle comunità. E spero che tanti altri possiamo organizzarne ancora, lavori d’Aula, Commissione e territorio…permettendo.
Tutti Insieme abbiamo informato in questa straordinaria occasione, ciascuno dal proprio osservatorio tecnico e parlamentare, sulle opportunità offerte dai Fondi Europei. Ci siamo chiesti con voi: Cosa sono? Chi può usufruirne? Come accedervi? Quali progetti presentare e come?
Chi non ha potuto raggiungerci potrà rivedere i lavori integrali di quella mattinata. Per chi desiderava ricevere le slid di Gabriella Rossi, le trovate di seguito, compresa l’intervista fattami quel giorno da Cristina Liguori di TeleclubItalia ed una sintesi degli interventi tenuti dai miei colleghi Ruocco, Fantinati e Dell’Orco.
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Slide Gabriella Rossi :
Fondi_EU_Diretti_Villaricca_29_11_2014 (1)
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Prima di iniziare i lavori ci sono stati i saluti del sindaco di Villaricca Francesco Gaudieri a nome dell’amministrazione che ha constatato ci fosse “la sala piena con una interessante partecipazione”.
Mattia Fantinati (nella vita imprenditore) è venuto alla ribalta nel dicembre 2013, esattamente un anno fa, quando nella passata Legge di Stabilità ottenne un risultato storico per l’economia del Paese. A sua prima firma fu approvato un emendamento che stabiliva che le imprese che beneficiano di contributi statali non possono, per almeno 3 anni, delocalizzare fuori dell’Unione Europea, se questo comporta la riduzione del 50 per cento dei lavoratori che queste imprese hanno impiegato in Italia, altrimenti sono costrette a restituire i contributi ricevuti. In questa maniera non succederà più che aziende che prendono incentivi dallo Stato, li usino per portare lavoro e ricchezza all’estero. La delocalizzazione è un fenomeno molto diffuso in tempi di crisi. Ci sono aziende che chiudono qui in Italia per aprire in Paesi dove la manodopera costa meno. Ma quasi sempre non è questo il vero motivo per cui delocalizzano. Infatti, quella della manodopera a basso costo negli altri Paesi è spesso una scusa raccontata per giustificare il fatto che le imprese vogliono chiudere in Italia oppure che devono ridurre ai propri dipendenti lo stipendio o peggiorare le loro condizioni lavorative. Infatti le 27mila azienda che hanno delocalizzato, lo hanno fatto principalmente in Francia, Svizzera, Austria dove la manodopera non costa di meno, ma dove è più facile fare impresa. Infatti, nelle graduatorie internazionali, l’Italia è agli ultimi posti per facilità di fare impresa. Paesi a noi concorrenti aiutano veramente le imprese, garantendo una giustizia certa e celere, praticando una tassazione più leggera e meno oppressiva ed hanno una burocrazia meno farraginosa. Tutti questi fattori sono fondamentali nel momento in cui una impresa deve decidere dove stabilirsi e dove produrre. E’ quindi fondamentale che il Governo si adoperi per creare le condizioni per cui in Italia è possibile fare impresa in condizioni se non ideali, almeno migliori, per poter aiutare la ripresa economica e l’occupazione nel nostro Paese. Il Movimento 5 Stelle concretamente, e questo emendamento Fantinati lo dimostra, sta facendo la sua parte.
Carla Ruocco, alla sua prima apparizione in pubblico subito dopo la nomina di componente del “Direttorio” del MoVimento 5 Stelle ha insistito sul gravoso carico fiscale sulle spalle degli imprenditori invocando un rapporto diverso e sicuramente più equo tra fisco e contribuente. Un rapporto al momento compromesso da un fardello di continue scadenze ed adempimenti, burocrazia e tasse che non favoriscono affatto né sviluppo né nascenti imprese. “Andiamo avanti. La verità sta dalla nostra parte ed è solo questione di tempo” ha concluso fra gli applausi.
Michele Dell’Orco ha esordito con il dato Istat che ha rivelato il livello record di disoccupazione in Italia “arrivato al 13% a livello nazionale” e che siamo ancora in recessione al terzo trimestre, che il Governo “perde tempo con l’articolo 18” e la mancata opportunità di fare crescita con le stampanti 3D. In modo semplice ha spiegato passaggi cruciali della legge di stabilità ora in calendario nonché i tagli da essa previsti. A lui è andato il compito di parlare pure del Fondo di Garanzia per le Pmi attraverso il quale grazie anche a dei microcrediti i soldi delle nostre indennità e diarie sono messi a disposizione delle imprese, piccole e medie. Si è occupato in prima persona delle liberalizzazioni presentando una proposta di legge a propria firma. Nel far west delle aperture ha voluto regolamentare la situazione allo scopo di migliorare le turnazioni e la qualità della vita dei commercianti. La sua proposta era di riportare agli enti locali le decisioni su orari e serrande alzate. La lotta di Davide e Golia fra grande distribuzione e commercio al dettaglio.
Gabriella Rossi, esperta di gestione/monitoraggio/valutazione dei Fondi Strutturali, con l’ausilio di immagini e dati tecnici precisi ci ha fatti immergere nel vivo dei “progetti” esponendo un quadro preciso e dettagliato dei programmi e fondi UE, illustrando le fasi di un progetto, come scriverlo e perché spesso le proposte anche se buone vengono respinte nell’analisi dei fatti.
Il video integrale dei lavori dell’incontro (2 ore e 35 minuti):
Intervista a TeleclubItalia :
L’interesse altissimo agli argomenti trattati è stato ampiamente confermato dalle numerose domande al termine dei lavori dando vita ad un vivace dibattito fra relatori e convenuti, tra questi coloro che sopravvivono alle difficoltà e quelli che purtroppo hanno dovuto chiudere i battenti della propria impresa.