Roma, 8 maggio 2017 – «Non sappiamo come possa Zingaretti affermare che non c’è rischio amianto dopo il rogo tossico di Pomezia. I dati saranno pronti solo nei prossimi giorni, fino ad allora sarebbe il caso di usare maggiore cautela. Appaiono fuori luogo le dichiarazioni tranquillizzanti dopo i dati Arpa. Soprattutto perchè le polveri sottili generate dopo un rogo del genere hanno una composizione chimica differente rispetto a quelle generate dal traffico veicolare. Insomma, invece di tranquillizzare, occorrerebbe un po’ di prudenza da parte della Regione»: dicono i parlamentari delle commissioni ambiente di Camera e Senato.
«Quantomeno prematuro dire che non ci sono contaminazioni in atto nei terreni agricoli – sottolinea la senatrice Paola Nugnes, correlatrice della relazione Lazio per la Commissione ecomafie – Bisognerà tenere i riflettori accesi su questa vicenda anche quando sparirà dalle cronache. Perchè le sostanze inquinanti si depositano sui terreni e gli effetti sono a lungo termine. Chiediamo un monitoraggio sanitario della popolazione e dei lavoratori coinvolti, che hanno respirato le polveri tossiche».
«Vogliamo vederci chiaro: ci sono stati oltre 100 incidenti a impianti di riciclo in Italia da inizio 2015 a oggi senza che questo governo abbia fatto nulla, spingendo solo sul l’incenerimento dei rifiuti. C’è una regia? Possiamo parlare di guerra dei rifiuti? Noi l’abbiamo denunciato più volte. È ora di fare chiarezza», denuncia il deputato Alberto Zolezzi della Commissione Ambiente della Camera e commissione d’inchiesta sulle ecomafie.
«Chiediamo che Arpa e Regione Lazio si impegnino a divulgare presto i dati e informare i cittadini costantemente. Si devono accertare le cause dell’incendio che sono sempre più frequenti negli impianti che trattano rifiuti come abbiamo denunciato più volte. Spesso questi impianti hanno piani di emergenza, garanzie assicurative e fideiussioni inadeguate», spiega Stefano Vignaroli, vicepresidente della Commissione ecomafie.
«Speriamo che la magistratura faccia presto le indagini e che possa applicare la legge 68 sugli ecoreati per disastro ambientale», sottolinea Salvatore Micillo, deputato della Commissione Ambiente e firmatario della legge.