Discariche in Campania: a che punto sono le Bonifiche di Marcianise, Coda di Volpe, Ex Resit, Novambiente, Masseria del Pozzo, Schiavi, San Giuseppiello. Le mie domande all’interrogazione parlamentare avvenuta stamattina in commissione Ambiente della Camera dei deputati. Le risposte del Ministero.
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VIII Commissione:
MICILLO, ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, TERZONI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
gli abitanti dei comuni campani della zona conosciuta come «terra dei fuochi» – territorio dove il fenomeno dei roghi di rifiuti tossici è all’ordine del giorno con conseguenze nefaste sulla salute dei cittadini – vivono quotidianamente disagi gravissimi;
nel 2013 è stato emanato il decreto-legge n. 136 il quale, ad oggi, non ha prodotto i risultati sperati;
la giunta regionale della Campania ha iniziato un percorso finalizzato alla bonifica di tali territori – comprendente anche lo smaltimento delle «ecoballe» – che, ad oggi, ha prodotto pochissimi risultati;
al momento attuale le bonifiche non risultano ancora iniziate, molti terreni non sono stati ancora analizzati e non sono state decontaminate le falde in prossimità delle discariche;
la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato, nel luglio del 2015, l’Italia al pagamento di una multa di oltre 20 milioni di euro per il mancato adeguamento al quadro normativo europeo del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania –:
quali e quanti siti siano stati ad oggi bonificati nella regione Campania, quali e quanti siti siano ancora in attesa di bonifica in rapporto al totale degli interventi da eseguire e quali tempi preveda il Governo per il completamento degli interventi.
(5-12785)
La risposta del Ministero
Con riferimento alle questioni poste, tenuto conto delle differenti competenze spettanti ai diversi soggetti territoriali preposti, si rappresenta quanto segue.
La Regione Campania ha fatto presente, in via preliminare, che i siti contaminati di propria competenza, per i quali è stato previsto un intervento di bonifica o messa in sicurezza, sono elencati nell’apposita Anagrafe contenuta nel Piano Regionale di Bonifica vigente (PRB), pubblicato e consultabile sul BURC n. 30/2013. La Regione precisa, ulteriormente, che tutte le discariche per le quali siano stati rilevati fenomeni di contaminazione sono ricomprese nella predetta Anagrafe del PRB ed i relativi interventi di bonifica o messa in sicurezza risultano avviati o conclusi.
La stessa Regione ha comunicato altresì che, nell’ambito delle attività di aggiornamento degli allegati al PRB, il Gruppo di Lavoro appositamente istituito ha proposto di inserire una tabella specifica riportante tutti i terreni agricoli per i quali è stato previsto il divieto di coltivazione e di ogni altro utilizzo silvo-pastorale. Si segnala, inoltre, che, nell’ambito della programmazione regionale dei fondi F.S.C. (Fondo Sviluppo e Coesione) è stata prevista una dotazione finanziaria di 32 milioni di euro per l’intervento di caratterizzazione e messa in sicurezza e bonifica dei terreni agricoli individuati dal Gruppo di Lavoro.
Per quanto concerne i siti nei quali, nel periodo emergenziale 2000/2009, sono stati depositati rifiuti stoccati in balle, la Struttura di Missione della Regione Campania ha fatto presente che, ad oggi, sono stati interamente liberati i siti di Marcianise e di Coda di Volpe, e pertanto sono stati avviati i relativi procedimenti di caratterizzazione e bonifica.
Con riferimento alla messa in sicurezza e bonifica delle ex discariche di competenza del Funzionario Delegato, lo stesso ha fatto presente che per le Aree «ex Resit» il termine di ultimazione dei lavori è previsto per il 28 gennaio 2018; per l’Area «Novambiente» e per le Aree «Ampliamento Masseria del Pozzo» e «Schiavi», è in corso di approvazione la progettazione dei lavori di M.I.S.O.; per l’Area San Giuseppiello, ad oggi è in corso il monitoraggio delle matrici ambientali e la gestione agronomica dell’impianto.
Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, il Ministero continuerà, comunque, a volgere la propria attività di monitoraggio, senza ridurre il livello di attenzione su questa delicata questione.