Stamattina ho avuto l’onore di aprire i lavori del seminario “Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un Paese fragile”, organizzato presso la sede del CNR a Roma da SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale, e Fondazione Inarcassa, in collaborazione con ABEO, Ente Formatore Autorizzato dal Consiglio Nazionale dei Geometri. Un evento di due giorni in cui i massimi esperti affrontano con un approccio interdisciplinare il tema del rischio simico in Italia, promuovendo la cultura della prevenzione del rischio e della mitigazione dei rischi naturali, contro ogni forma di rassegnazione e fatalismo.
Dobbiamo partire da un dato di fatto: il nostro è uno dei paesi a maggiore rischio sismico dell’area mediterranea e di tutta Europa. Dall’Unità di Italia ad oggi si sono verificati 39 eventi sismici importanti per intensità e vittime coinvolte. Servono programmi di prevenzione e adeguate politiche di sostegno alle regioni e ai comuni, che promuovano la rigenerazione urbana e la conservazione del patrimonio esistente.
La prevenzione è l’unico strumento efficace e necessario per la difesa dal rischio sismico, prevenzione chi si attua a tutti i livelli, sociali e istituzionali, a partire dalla consapevolezza di abitare o lavorare in un territorio sismico.
Soprattutto, la prevenzione si attua nel RISPETTO DELLE NORME TECNICHE PER LA COSTRUZIONE DEGLI EDIFICI nelle zone a più elevato rischio. Prevenzione vuol dire, nel caso degli edifici storici o costruiti prima delle norme sismiche, METTERE IN SICUREZZA GLI EDIFICI PIÙ VECCHI, attraverso interventi poco costosi se rapportati al danno causato dal loro crollo in termini di perdite di vite umane e di danni materiali. Prevenzione a livello delle istituzioni vuol dire EFFETTUARE LA RICOGNIZIONE nelle aree a forte rischio delle strutture e degli edifici adibiti a servizi sociali, scuole, ospedali, e che necessitano della messa in sicurezza e adeguamento alle norme sismiche.
Infine, prevenzione vuol dire anche FARE FORMAZIONE sulla consapevolezza che il nostro è un paese ad alto rischio sismico, partendo dai ragazzi e dalle scuole, insegnando ad esempio comportamenti virtuosi, come la capacità di reagire nell’immediato, mettendo in sicurezza sé stessi e chi ha più bisogno di noi, e diffondendo il senso civico del rispetto delle norme e delle prescrizioni esistenti.
Educazione, informazione e pianificazione degli interventi sono le parole chiave.