Guerra alla plastica anche nelle Università. Prendere un caffè alle macchinette ma nella propria tazza, oppure riempirsi d’acqua la borraccia invece di comprare una bottiglietta. È quello che accadrà nelle università del nostro Paese, perché i bicchieri in plastica saranno sempre di meno e aumenteranno i punti con dispenser per l’acqua, come azione concreta di lotta alla plastica monouso.
Le università italiane – attraverso la Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) – hanno infatti siglato un protocollo d’intesa insieme con Marevivo e Conisma (il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare) per la sensibilizzazione e l’educazione alla tutela dell’ambiente, in particolare sulla plastica.
Quella di fermare la plastica monouso è un’ambizione del governo, tanto che – come spiega il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo – «abbiamo intenzione di precedere tutto quello che ci dice l’Europa»; un tema su cui il ministero dell’Ambiente «sta lavorando fin dall’inizio» e che presto proseguirà con «un testo di legge del governo, il cosìdetto “salva-mare ”». In questo provvedimento, che dovrebbe anticipare alcune direttive europee sull’argomento, troverà spazio la proposta di legge della deputata di LeU Rossella Muroni per combattere la plastica in mare; il testo – che ha appena avviato il suo iter alla Camera – punta «al risanamento dell’ecosistema marino grazie al coinvolgimento attivo dei pescatori che potranno portare a terra, e smaltire correttamente, la “spazzatura marina ” trovata in acqua durante la normale attività di pesca». Si tratta di una misura – spiega Muroni – che è «stata adottata anche dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che più volte ha annunciato di volerla inserire nel suo ddl “salva-mare ”». Tra i punti principali dell’intesa sulla lotta alla plastica nelle università anche la fornitura agli studenti di borracce in metallo per disincentivare le bottigliette, un aumento della diffusione nelle aree pubbliche dei dispenser di acqua (senza bicchieri di plastica, naturalmente), bonus per le gare d’appalto dei servizi di ristorazione per chi non usa plastica monouso. «Le università sono molto attente agli aspetti legati alla sostenibilità – afferma il rettore dell’università politecnica delle Marche Sauro Longhi in rappresentanza della Crui – i tempi sono ormai maturi, e tutti i progetti che facciamo devono rispondere a questi criteri». Proprio le «microplastiche aggiunte intenzionalmente a cosmetici e altri Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso prodotti» – secondo le conclusioni di un rapporto ad hoc dell’Agenzia europea dei chimici (Echa) richiesto dalla commissione Europea – «comportano rischi per la salute e l’ambiente», tanto che le «restrizioni a livello Ue sono giustificate».
Fonte: Il Messaggero.it