Ho appena avuto il piacere di incontrare i responsabili di Clean Sea LIFE, un progetto patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e co-finanziato dal programma LIFE, che si occupa di sensibilizzazione sui rifiuti marini ed è impegnato in una campagna straordinaria di pulizia delle nostre coste e dei fondali dei nostri mari.
Eleonora De Sabata, Simona Clo e Pietro Paolo Congiatu, Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara, capofila del progetto, mi hanno illustrato la loro importantissima attività, che coinvolge migliaia di persone tra i cittadini, gli operatori turistici e le amministrazioni locali.
Il problema dei rifiuti in mare ha raggiunto livelli preoccupanti con gravi conseguenze sulla biodiversità, sull’ambiente, sulla salute e sull’economia dei nostri territori.
Oltre alle attività di sensibilizzazione, il progetto sta quindi preparando una mappa che mostra le zone dove l’accumulo di rifiuti comporta un rischio maggiore. Inoltre sta identificando le migliori pratiche per la prevenzione e gestione dei rifiuti marini.
L’incontro che si è svolto alla presenza dei nostri esperti su mare e rifiuti è stato un momento importante di confronto su quegli aspetti normativi, specie in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti, che rallentano o complicano il raggiungimento degli obiettivi.
Il nostro impegno come Ministero è quello sostenere anche sul piano normativo le buone pratiche e di favorire ogni azione volta a salvare il mare e il territorio. Nel Ddl Salva Mare, che porteremo in Parlamento una volta uscita la direttiva europea, ci sono gli elementi per consolidare il contrasto all’inquinamento da plastica nei mari, anche agevolando il contributo dei pescatori, grande risorsa del nostro paese, che potranno portare a riva nelle isole ecologiche portuali i rifiuti pescati senza rischiare conseguenze giuridiche.