Per rendere più sicura la gestione e il controllo dei siti di stoccaggio dei rifiuti e far fronte agli incendi che hanno interessato negli ultimi mesi in particolare gli impianti nel casertano, sono molteplici le iniziative messe in atto dal Ministero dell’Ambiente.
Fermi restando gli aspetti legati alla suddivisione delle competenze tra i diversi livelli amministrativi, considerata la frequenza degli episodi di combustione, lo scorso marzo il Ministero dell’ambiente, nell’ambito delle proprie competenze, ha pubblicato le “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”, con l’obiettivo di prevenire l’innesco d’incendi e favorire la corretta gestione degli stoccaggi presso gli impianti di trattamento dei rifiuti.
Inoltre, il Ministero ha avviato, congiuntamente al Comando dei Vigili del Fuoco e alle autorità regionali, le attività di aggiornamento delle predette Linee guida, il cui testo aggiornato è stato pubblicato con la circolare n. 1121 del 21 gennaio 2019.
Nel mese di luglio il Ministero dell’Ambiente ha proposto e ottenuto dal Ministro dell’interno una circolare, diffusa a tutte le prefetture, affinché i siti di stoccaggio e gestione dei rifiuti fossero inseriti nei Piani coordinati di controllo del territorio, coordinati dal Prefetto e gestiti dalle forze di polizia, divenendo così siti sensibili, meritevoli quindi di maggiori controlli.
La Regione Campania, a sua volta, ha fatto presente che, con delibera n. 705 del mese di ottobre, la Giunta ha dato avvio ad un rafforzamento delle attività di pattugliamento per i siti ritenuti maggiormente sensibili e vulnerabili; inoltre, la Legge Regionale n. 29/2018 ha previsto l’elaborazione di linee guida volte all’implementazione di misure di prevenzione antincendio per gli impianti di trattamento dei rifiuti.
La legge di conversione del Decreto Legge n. 113/2018 ha introdotto una norma che prevede l’obbligo per i gestori di impianti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti di dotarsi di un piano di emergenza interna al fine, tra l’altro, di controllare e circoscrivere gli incidenti e provvedere al ripristino dell’ambiente; la norma prevede altresì che, al fine di limitare gli effetti dannosi di incidenti rilevanti, il Prefetto predisponga un piano di emergenza esterna e ne coordini l’attuazione.
Con le norme della legge di bilancio, specificamente all’art. 1, commi 800 e 801 della legge n. 145 del 2018, che hanno soppresso l’autorizzazione di spesa recante l’onere per l’affitto del termovalorizzatore di Acerra, da anni a carico del Ministero dell’Ambiente, sono state recuperate risorse importanti, pari a oltre 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024, per un totale di oltre 120 milioni di euro, da impiegare negli interventi di bonifica nella terra dei fuochi nonché per finanziare un programma nazionale di bonifica dei siti orfani, quest’ultimo istituito sempre con la legge di bilancio.
A novembre è stato firmato il Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’ambiente, gli altri Ministeri interessati e la Regione Campania, della durata di 24 mesi (prorogabile), con il quale è stato approvato un Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti, avviando una collaborazione sperimentale tra le Amministrazioni finalizzata alla prevenzione, monitoraggio, controllo e risanamento ambientale del territorio interessato dal fenomeno dei roghi, anche in aree naturali protette, nell’interesse della tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza pubblica.
Per l’attuazione del Piano è stata istituita una Unità di coordinamento preso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con finalità di operare un raccordo tar le Amministrazioni e i soggetti interessati. Il Piano individua tre ambiti puntuali di intervento, che sono la tutela della salute pubblica, la tutela ambientale ed ecosistemica ed il presidio e controllo del territorio e prevenzione degli incendi dei rifiuti, specificando per ciascun ambito competenze e azioni da compiere.
A quanto sopra, si aggiungano i dati dell’ultimo anno di attività dell’Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, il viceprefetto Gerlando Iorio, che vedono la forte diminuzione dei roghi di rifiuti rispetto allo scorso anno nella Terra dei fuochi: un calo del 25% rispetto al 2017 grazie all’aumento dei controlli, specialmente nelle aziende.
Quasi il 50% delle aziende controllate sono state sequestrate per violazioni delle norme sui rifiuti. Nell’area delle province di Caserta e Napoli caratterizzata da sversamenti e incendi, gli interventi di spegnimento dei Vigili del fuoco sono passati da 1.978 nel 2017 a 1.511 dello scorso anno con un calo di 467, pari al 25%. In particolare, in provincia di Napoli vi sono stati oltre 317 roghi in meno rispetto al 2017, mentre in provincia di Caserta gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati 150 in meno.
Un trend confermato dagli interventi dei Vigili del fuoco nei campi rom, che nel 2018 sono stati 31, quasi tutti nei territori dei comuni di Napoli e di Giugliano in Campania, con un calo di più del 50% rispetto al 2017. Un grande contributo al calo dei roghi è venuto dal fortissimo incremento della raccolta degli pneumatici usati e abbandonati, grazie all’attuazione del Protocollo d’intesa.
Solo nel 2018, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia, hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali (287 in provincia di Napoli e 139 in quella di Caserta). Ben 210, quasi il 50%, sono state sequestrate (152 in provincia di Napoli e 58 in quella di Caserta). I veicoli sequestrati sono stati 200 (132 in provincia di Napoli e 68 in quella di Caserta).
Le persone denunciate e sanzionate sono state 760 e le sanzioni amministrative contestate durante i pattugliamenti dell’Esercito ammontano a oltre tre milioni e cinquecentomila. E questo in appena 34 giorni di operazioni congiunte. I risultati sono in crescita: nella provincia di Napoli si è registrato il 30% in più di controlli ad attività imprenditoriali e commerciali; il 33% in più di esercizi e aziende sequestrate; quasi il 50% in più di veicoli controllati e sequestrati; il 15% in più di denunciati all’autorità giudiziaria; il 20% in più di persone controllate; il 47% in più di persone sanzionate.