Il ministero dell’Ambiente – attraverso il suo sottosegretario Salvatore Micillo (M5S) – ha risposto all’interpellanza urgente (2-00285) avanzata dal deputato Riccardo Ricciardi (M5S) e altri in merito alle Iniziative volte alla bonifica e alla messa in sicurezza del sito di interesse nazionale di Piombino, chiedendo con l’occasione se il progetto Rimateria sia «compatibile con il decreto direttoriale del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare prot. n. 423 del 4 ottobre 2017, tenuto conto del rischio della cessione ai privati di enormi spazi per conferimenti esterni di rifiuti speciali, senza procedere alle bonifiche e alla messa in sicurezza del territorio».
Nella sua risposta (qui il resoconto stenografico integrale, ndr) il sottosegretario Micillo non rileva particolari criticità, osservando che il ministero dell’Ambiente, per quanto di competenza, già oggi «sta svolgendo con particolare impegno ogni azione volta a tutelare la salute pubblica e l’ambiente, monitorando le attività in corso».
«La lettera del ministero evidenzia la correttezza e la congruità delle procedure seguite dal Comune di Piombino – commenta il vicesindaco Ilvio Camberini (nella foto, ndr) – Nella recente lettera di risposta al Movimento 5 Stelle infatti, si fa espresso riferimento al fatto che il Comune di Piombino ha assunto, quale indirizzo inderogabile, quello di agire sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in ingresso con forti limitazioni delle sostanze organiche per evitare maleodoranze e orientare fin da subito l’utilizzo dell’impianto verso rifiuti speciali non pericolosi, rendendo pertanto la nuova discarica strettamente funzionale all’eventuale ciclo produttivo siderurgico e alle bonifiche dell’area ex industriale»
Una decisione questa che, sottolineano dal Comune di Piombino, non confligge con l’avvenuta vendita della maggioranza delle quote di Rimateria ai privati: «Nei contratti stipulati con Unirecuperi e Navarra – dichiara al proposito Camberini – già da ora è previsto che nella nuova discarica dovranno essere conferiti, per l’80%, i rifiuti industriali provenienti dal ciclo produttivo delle acciaierie e solo il 20% del materiale potrà essere accolto dall’esterno.
In ogni caso il Comune di Piombino, si esprimerà in ogni occasione, anche in fase di rilascio delle autorizzazioni ambientali, perché tutti i conferimenti provengano dal ciclo produttivo locale. L’ultima risposta del ministero dell’Ambiente, come le precedenti risposte dello stesso ministero, indicano che l’amministrazione ha operato nei limiti della legge (si vedano anche i pareri Asl e Arpat), nelle regolarità delle procedure amministrative, tutelando la salute dei cittadini e dei lavoratori coinvolti e dando prospettive economico-ambientali di salute a questo territorio con il piano di risanamento ambientale affidato a Rimateria».