Per la terza tappa del tour sulle discariche abusive, bonificate ed uscite dalla procedura di infrazione europea negli ultimi 20 mesi, il Sottosegretario all’Ambiente, con delega alle bonifiche, On. Salvatore Micillo, e il Commissario straordinario per la Bonifica delle Discariche Abusive Generale Giuseppe Vadalà si sono recati questa mattina al sito di discarica di Colle Cieco, a Lama dei Peligni, in provincia di Chieti, accompagnati dal sindaco del Comune, Andrea Di Fabrizio, il Prefetto di Chieti, Dott. Giacomo Barbato, il Direttore Generale di ARTA Abruzzo, Arch. Francesco Chiavaroli, l’On. Daniela Torto (M5S), il Consigliere regionale Barbara Stella (M5S) e il Consigliere comunale Mario Cutrupi.
La discarica di Lama dei Peligni si trova nel territorio compreso tra il Fiume Aventino ed il Massiccio della Majella, al margine dell’omonimo Parco Nazionale e comprende habitat e aree naturalistiche di straordinario valore ambientale, ecologico e paesaggistico. Un patrimonio inestimabile che la bonifica del sito ha messo al sicuro dalla minaccia di contaminazione, in particolare proteggendo le acque sotterranee e il sottosuolo dal pericolo di inquinamento.
Assieme ai motivi prioritari della protezione ambientale, la “Struttura di Missione del Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale” opera per ridurre l’impatto della sanzione comunitaria, che costa allo Stato circa 10 milioni di Euro ogni semestre, a causa del mancato adeguando alla normativa delle discariche in infrazione. La Struttura ha, infatti, la duplice missione di restituire le aree contaminate ai loro legittimi usi e di creare un modello operativo capace di completare, in via ‘ordinaria’, i procedimenti di bonifica nei tempi e nei modi dovuti. Per la discarica di Lama dei Peligni, la sanzione comunitaria per la mancata messa a norma è costata allo Stato 1.600.000 Euro. La bonifica e la conseguente uscita dalla procedura d’infrazione, avvenuta a dicembre 2018, hanno portato un risparmio di 200.000 euro ogni semestre. Nel complesso, assieme alle altre 34 discariche già bonificate, delle 80 in carico alla Struttura di missione, il risparmio di penalità per l’Italia è di 13.600.000 Euro all’anno.
I risultati ottenuti dal grande lavoro del Generale Vadalà e della sua Struttura di missione, insieme ai Sindaci, alle Arpa, alle Prefetture e alle aziende che si sono adoperate per bonificare le discariche in infrazione comunitaria, sono l’esempio tangibile di un impegno civile di cui essere orgogliosi e a cui ispirarsi, per diffondere il messaggio che la bonifica del territorio è un risultato necessario e possibile. L’iniziativa congiunta tra il Ministero dell’Ambiente e la Struttura di Missione ha lo scopo di raccontare l’impegno dello Stato nel ripristino delle aree contaminate, con il merito e con il supporto di tutti gli Enti territoriali coinvolti, e di diffondere un modello operativo efficace, da condividere, e se possibile replicare, anche al di fuori della ‘straordinarietà’ della procedura di infrazione. L’obiettivo comune è quello di proteggere gli spazi e l’ambiente in cui viviamo, perché “la terra non cresce”, come recita il motto della Struttura di missione. Lo Stato deve impiegare e condividere le migliori risorse per restituire i siti inquinati agli usi propri e ai cittadini.
L’Abruzzo con tredici siti complessivi – spiega il Commissario straordinario Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà – è una delle Regioni maggiormente colpite dalle discariche abusive un tempo realizzate, ma nel contempo è stata la Regione che maggiormente ha messo in opera con celerità le opere di riparazione alle manomissioni illegali un tempo effettuate. Oggi solo un sito è da bonificare o mettere in sicurezza mentre nei restati dodici l’opera congiunta del Ministero dell’Ambiente e del Territorio e del Mare, della Regione e dei Comuni e del Commissario insieme all’Arma dei Carabinieri ha dato ottimi frutti. In particolare una menzione particolare è dedicata all’opera dell’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente – Arta, che grazie anche all’impulso del Direttore Francesco Chiavaroli è stata decisiva nell’opera di supporto e collaborazione ai tavoli di lavoro costituiti dal Commissario e che hanno consentito il lavoro comune e l’instaurarsi della fiducia reciproca, essenziali alla buona riuscita degli iter amministrativi di chiusura del contenzioso”5