Dopo gli incendi di questi giorni, sono state arrestate due persone ritenute responsabili di riciclaggio e combustione illecita di rifiuti. Ulteriori indagini dei Carabinieri hanno portato al rinvenimento di 300 carcasse di automobili prima ‘cannibalizzate’ e poi date alle fiamme.
Il brillante risultato, che ha messo in luce anche un mercato ‘parallelo’ di pezzi di ricambio rubati, è stato raggiunto grazie all’istallazione di sistemi di videoripresa e di servizi di osservazione della polizia giudiziaria.
Un altro segno importantissimo della presenza dello Stato sul territorio. Adesso, con i “nuovi” reati ambientali, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata è punito con la reclusione da tre a sei anni.
Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento delle spese per la bonifica. Ricordo che la pena prevista è aumentata di un terzo se il delitto è commesso nell’ambito dell’attività di un’impresa o comunque di un’attività organizzata.
Essa è aumentata di un terzo anche se il fatto è commesso in territori che, al momento della condotta siano stati interessati da dichiarazioni di stato di emergenza.
Ringrazio i Carabinieri della Compagnia di Giugliano guidati dal Cap. Coratza e la comandante Petrillo della polizia municipale per il risultato conseguito.
Grazie al loro importantissimo lavoro svolto sul territorio a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
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