Grazie al M5S i mafiosi non avranno sconti di pena con l’ “indulto” – Cancellieri. E’ stato modificato l’art. 4 del decreto, sopprimendo il comma 4 e facendo una premessa al comma 1, in seguito alle pressioni del Movimento Cinque Stelle.Il merito è di tutto il Gruppo M5S alla Camera.
La Camera ha approvato, martedì 4 febbraio (fiducia) in prima lettura, la conversione in legge del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 146, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria (AC. 1921-A-R). Ci sono stati 347 si e 200 no ( i no, naturalmente sono stati i nostri).
Di seguito il mio secondo intervento in Aula, tenuto mercoledì 5 febbraio per la dichiarazione di voto sul mio ordine del giorno che è stato respinto.
SALVATORE MICILLO. Signor Presidente, colleghi, sappiamo tutti cosa sia un provvedimento di indulto. Sappiamo tutti che questo provvedimento di carattere generale porta all’estinzione della pena, ma ancora di più siamo tutti perfettamente consapevoli del fatto che un provvedimento di indulto è prerogativa assoluta del Parlamento. L’articolo 79 della Carta costituzionale e l’articolo 179 del codice Rocco parlano chiaro.
Il provvedimento di cui ci troviamo oggi a discutere altro non è che un indulto mascherato da decreto-legge. Il Governo, ancora una volta, sta spogliando il Parlamento di ogni sua funzione. Non erano sufficienti gli innumerevoli decreti-legge emanati, che ormai hanno completamente esautorato il Parlamento della sua funzione principale di legiferare. Adesso, il Governo sta prendendo il posto del Parlamento anche nella concessione dei provvedimenti di indulto. Infatti, un provvedimento come quello in oggetto in nessun altro modo potrebbe essere classificato che come indulto, e questa prepotenza del Governo nei confronti del Parlamento trova la sua conferma nella mancata discussione del decreto in Commissione giustizia, dove è stata annullata qualsiasi possibilità di confronto democratico, soprattutto con le forze di opposizione. Ma ancora di più, la conferma la si trova nell’ennesima fiducia richiesta dal Governo per fare in modo di approvare l’atto legislativo in parola.
Cari colleghi, fate attenzione: il fatto che ci troviamo di fronte a un indulto non lo sto dicendo io e non lo sta dicendo il MoVimento 5 Stelle, ma lo stanno dicendo fior fiori di giuristi, che sono massimamente autorevoli in materia, e lo stanno esponendo anche operatori del diritto che più di altri si trovano di fronte quotidianamente ai problemi delle carceri. Lo ha detto il dottor Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia attualmente in carica. Lo ha urlato il dottor Nicola Gratteri, attuale procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Lo ha sbandierato anche il magistrato Raffaele Cantone.
Questo indulto mascherato da decreto-legge ha generato un vero e proprio assalto ai tribunali. In una notizia di oggi leggo che nel carcere di Lecce in tre settimane sono arrivate 270 istanze di liberazione anticipata, sul lavoro di tre soli magistrati. A Padova altri 450, a Milano oltre 500. Il DAP riferisce di 200 scarcerazioni a settimana. Se non è questo indulto, allora non saprei davvero come chiamarlo.
Pertanto, con l’ordine del giorno in oggetto stiamo semplicemente cercando di rendere il provvedimento del Governo un qualcosa che si discosti dal concetto di indulto. Con il nostro ordine del giorno non si avrà una indiscriminata e scellerata liberazione dei detenuti, ma questa sarà resa meno massiccia e più ponderata.
Stiamo coraggiosamente cercando di evitare una migrazione dal carcere alle strade e, soprattutto, stiamo rendendo dignità a un Parlamento che ormai viene ripetutamente schiaffeggiato dal Governo e che viene sistematicamente privato delle proprie basilari funzioni e prerogative.
Chiedo pertanto di votare a favore di codesto ordine del giorno, in primis, per il merito dello stesso e, in secundis, come gesto politico che sia in grado di ridare dignità a questo Parlamento, ormai fin troppo vituperato dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno Micillo n. 9/1921-AR/47, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione:
Presenti 462
Votanti 422
Astenuti 40
Maggioranza 212
Hanno votato sì 108
Hanno votato no 314.
La Camera respinge.