Questa settimana abbiamo ripreso i lavori alla Camera con l’esame del disegno di legge del governo, già approvato dal Senato, con misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico (decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, recante misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico (C. 2385).
Durante l’esame in Commissione il testo non è stato modificato e tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati. Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Commissione pochi emendamenti, ma in Aula ne presenta molti di più, 60, proprio per manifestare la propria contrarietà non solo nel merito del provvedimento, ma anche nel modo, in quanto si tratta dell’ennesimo provvedimento blindato, che non riserva spazi per modifiche e aggiustamenti, mortificando e vanificando le prerogative dei deputati di questo ramo del parlamento.
L’esame alla Camera è cominciato (in Commissione VII), il 20 maggio 2014, per continuare e concludersi nelle sedute di martedì 27 e mercoledì 28 maggio 2014; già da mercoledì pomeriggio è cominciato l’esame in Aula. Il provvedimento, approvato, con modifiche, in prima lettura al Senato è finalizzato a risolvere due questioni, che di fatto possono impedire il regolare svolgimento del servizio scolastico, in particolare la questione relativa all’annullamento di alcuni concorsi regionali a dirigente scolastico a seguito di contenziosi amministrativi, nonché quella relativa ai servizi di pulizia delle scuole.
In particolare, l’articolo 1, comma 1, come modificato dal Senato, è finalizzato a garantire la continuità dell’esercizio delle funzioni svolte dai dirigenti scolastici già in servizio a seguito del concorso indetto nel 2011, nelle sedi di assegnazione alla data di entrata in vigore del decreto-legge, e a far salvi gli atti da essi adottati, fino alla rinnovazione della procedura concorsuale annullata in sede giurisdizionale. Con la modifica introdotta al Senato si è precisato che, qualora la medesima rinnovazione si concluda in corso d’anno scolastico, le funzioni sono esercitate fino a conclusione dello stesso.
Al Senato, il rappresentante del Governo ha precisato che i tempi di rinnovazione dipendono dai tempi con cui il Consiglio di Stato risponderà alle richieste di chiarimenti avanzate dal Ministero, evidenziando che tale parere rischia di non arrivare in tempo utile per l’avvio del prossimo anno scolastico.
La Toscana poi, non è l’unica Regione in cui ci sono problemi. Il TAR dell’Abruzzo ha disposto l’annullamento della graduatoria dei vincitori, ma finora il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza. In Lombardia, dopo la pubblicazione della graduatoria dei vincitori, il Consiglio di Stato ha disposto con sentenza la ricorrezione degli elaborati ad opera di una nuova commissione esaminatrice e ha approvato una nuova graduatoria. Il TAR del Molise ha sospeso la procedura concorsuale nella fase conclusiva, ma l’amministrazione ha proposto appello al Consiglio di Stato. Il TAR ha invece respinto i ricorsi amministrativi in Calabria e Campania. Non solo, ad oggi sono ancora aperti diversi contenziosi in diverse Regioni che si trascinano dal precedente concorso del 2004. È per questo che nel decreto-legge n. 104 del 2013, «l’istruzione riparte», si è intervenuto per modificare le modalità di reclutamento dei dirigenti scolastici, passando al corso concorso nazionale, non più dunque su base regionale, presso la Scuola della pubblica amministrazione.
In conclusione
Siamo di fronte ad un ennesimo provvedimento tampone ed emergenziale che interviene per mettere solo una toppa, perché a nostro avviso esso non è risolutivo, dei problemi, creati sostanzialmente dalla mancanza di una strategia in questo Paese che valorizzi il sistema dell’istruzione.
Non si può non prendere atto che per questo Governo la scuola rappresenta soltanto uno slogan e poi, quando si tratta di agire con atti concreti, questi sono in piena continuità con le disastrose politiche precedenti.
Riguardo alla vicenda dei dirigenti scolastici, non ci si può non porre alcune domande: come può essere possibile che concorsi pubblici si svolgano troppo spesso con irregolarità di forma? Sono state mai individuate le responsabilità? Le conseguenze e quindi i danni provocati sono diversi: intanto c’è quello erariale perché ripetere un concorso rappresenta un costo considerevole e in tempi di austerity e di tagli un tale spreco non è ammissibile. Poi, i soggetti coinvolti che ne pagano le conseguenze sono tanti: docenti, dirigenti, personale ATA, alunni e famiglie, tutta la comunità scolastica perché questa vicenda coinvolge inevitabilmente tutto il mondo della scuola. La soluzione individuata, decisamente di compromesso, potrebbe gettare la scuola in una situazione di assoluta precarietà gestionale con il rischio che una parte degli attuali dirigenti scolastici, già vincitori di un concorso reso illegittimo per responsabilità inequivocabile dell’amministrazione pubblica, si trovi dopo tre anni a ricominciare a fare il docente soprannumerario in una scuola probabilmente diversa da quella che hanno lasciato. In sostanza siamo dinanzi ad una sanatoria e la sensazione forte è che da questa soluzione, pensata per risolvere diversi contenziosi potranno nascere solo altri contenziosi. Infatti, si rischiano contenziosi volti al definitivo riconoscimento delle posizioni acquisite da parte di quei dirigenti scolastici, che all’esito della nuova procedura concorsuale, si dovessero trovare nella posizione di non vincitori, pur avendo già ricoperto l’incarico corrispondente alla qualifica di dirigente scolastico per un tempo prolungato, proprio grazie alla norma in esame.
Riguardo alla vicenda dei servizi di pulizia nelle scuole, anche qui si è intervenuto in modo scombinato. Ormai dovrebbe risultare evidente che le esternalizzazioni non funzionano, non producono risparmi di spesa, non tutelano i lavoratori e le scuole continuano ad essere sporche. Pertanto, una seria riflessione su tali esternalizzazioni è ormai improcrastinabile. La posizione del M5S è sempre stata la stessa da inizio legislatura: porre fine al sistema delle esternalizzazioni dei servizi di pulizia e vigilanza corrispondenti alle mansioni spettanti ai collaboratori scolastici, dare la possibilità al personale ex LSU impiegato in tali mansioni di entrare nella relativa graduatoria, e prevedere un piano triennale di assunzione, graduale in concomitanza con lo scadere di tutte le convenzioni.