Non mi resta che fare un’interrogazione parlamentare per tentare di acquisire elementi di utilità presso i ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture circa la mega opera che, starebbe per nascere in Campania. Un’opera da “botto” proprio, a leggere le cifre che la interessano. E’ di oggi la mia interrogazione a risposta scritta, pubblicata su Atti Indirizzo e Controllo della Camera.
Che è un “affare” si capisce, ma che la salute dei residenti sia tutelata al 100% questo si capisce molto meno. Spero mi rispondano in tempi brevissimi anche perché l’iter procede e le paure della gente, aumentano.
MICILLO, LUIGI GALLO, LUIGI DI MAIO e TOFALO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
in data 7 giugno 2013 Terna, la società che gestisce la trasmissione di energia elettrica in Italia, annunciava che realizzerà a Capri un’opera elettrica ad alta tensione che correrà per 30 chilometri sotto il mare e per 1 chilometro in cavo terrestre interrato, finalizzata a collegare l’isola partenopea con la terraferma mediante un cosiddetto «elettrodotto» che collegherà la stessa alla città di Torre Annunziata (Napoli);
il valore economico dell’opera è stimato intorno ai 100 milioni di euro;
il cavo elettrico proveniente dalla terraferma approderà all’isola ecologica di Gasto, dove Terna sta costruendo una stazione elettrica;
da tempo si sostiene che l’attuale centrale elettrica a gasolio dell’isola verde della Soc. Sippic spa – soggetta ad adeguamenti normativi recenti (http://viavas.regione.campania.it) avrebbe, al contrario, ancora un impatto devastante sulla salute degli isolani (http://gassificatorecassola.wordpress.com);
l’opera, che segue al potenziamento in corso del collegamento di Ischia con la terraferma, coinvolgerà complessivamente 40 imprese (civili, elettriche ed elettrotecniche) e 300 lavoratori, e rappresenta una tappa del più ampio «progetto insula», il piano di Terna per collegare le principali isole italiane – Sardegna, Sicilia, Elba, Isole campane, Laguna Veneta – alla terraferma, con cavi sottomarini;
un investimento complessivo di circa 2,3 miliardi di euro (fonte: http://www.terna.it);
un esempio presentato come «unico di progettazione d’avanguardia nel campo delle infrastrutture elettriche» che sorgerà su un’area di circa 2.700 metri quadrati;
per l’ammodernamento della rete elettrica campana Terna ha programmato interventi per oltre 1 miliardo di euro, più del 12 per cento dell’intero piano di sviluppo 2013-2022 – che contempla circa 8 miliardi di euro di investimenti sull’intero territorio nazionale;
il piano di crescita infrastrutturale di Terna per la Campania prevede la demolizione di oltre 260 chilometri di elettrodotti attualmente esistenti;
esiste riguardo al progetto menzionato un’incertezza informativa circa la localizzazione e le ampiezze delle fasce di rispetto, soprattutto in relazione alla possibile vicinanza a recettori sensibili;
il Ministero della salute/direzione generale della prevenzione sanitaria richiede che nella corografia inerente le Dpa, facenti parte delle relazioni sul «Calcolo delle fasce di rispetto», siano indicate sia l’ubicazione delle due camere giunti terra/mare sia le eventuali ulteriore «buche-giunti» presenti sul tracciato terrestre;
la società Terna afferma, rispetto a tale richiesta, che la definizione puntuale della posizione delle «buche-giunti» sarà possibile solo in fase esecutiva (fonte: http://www.sviluppoeconomico.gov.it);
esiste un’incertezza informativa legata al tipo di materiale utilizzato per l’elettrodotto in questione e ai sistemi di isolamento e raffreddamento;
è noto che alcuni elettrodotti utilizzino materiali che, se danneggiati, possono produrre un esteso inquinamento con consistenti danni ambientali;
casi di rotture e dispersione di sostanze tossiche cancerogene hanno anche recentemente interessato elettrodotti isolani nel golfo di Napoli (fonte: http://www.meetup.com e, http://dambra.wordpress.com);
la normativa regionale prevede alcune norme più restrittive a tutela della salute legge regionale 24 novembre 2001, n. 13, «Prevensione dei danni derivanti dai campi elettromagnetici generati da elettrodotti» (BURC speciale del 29 novembre 2001);
il 10 ottobre 2014 il sito di informazione locale on line «Lo Strillone» riferiva di una manifestazione da parte di residenti a Torre Annunziata in località Rovigliano in aperto dissenso sulla mega opera in costruzione. Gli abitanti temono per l’ambiente e per la propria salute, facendo notare come nonostante si sia nel 2014 la zona manchi ancora di una rete fognaria (fonte: http://www.lostrillone.tv);
in data 14 gennaio 2013 il comune di Torre Annunziata ha prodotto ricorso avverso alla costruzione dell’opera nei confronti dei Ministeri dello sviluppo economico, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti –:
se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intendono assumere nell’immediato, anche promuovendo un’indagine ambientale immediata che preveda, tra le altre cose, in che termini debba avvenire la movimentazione terra per trincee di scavo in area SIN ad altissima contaminazione da metalli pesanti e altri inquinanti come amianto e IPA e non ancora soggette a bonifica definitiva, al fine di fugare eventuali dubbi di un diffuso inquinamento sui residenti nella zona interessata dai menzionati lavori e di verificare se i recenti adeguamenti della centrale a gasolio abbiano avuto effetti sulla popolazione;
di quali dati di sicurezza ed affidabilità si dispongano circa il progetto in itinere. (4-06387)
Qui l’interrogazione a risposta scritta pubblicata il 15 ottobre 2014 su Atti Camera