Nella seduta odierna la Camera, con 427 voti favorevoli e 167 contrari, ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, nel testo approvato dalle Commissioni dopo il rinvio deliberato dall’Assemblea, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia (C. 1248-A/R).
Ancora una volta i nostri sforzi, tesi a migliorare il testo, sono andati persi. Ore ed ore di lavoro, di giorno e notte, gettate al vento.Prima chiedono la nostra collaborazione, poi ci sbattono la porta in faccia. Prima dicono che taglieranno i privilegi poi tolgono il tetto agli stipendi d’oro dei manager, prima Enrico Letta dice che non ricorrerà alle “fiducie” per andare avanti e poi blinda il Dl “Fare” proprio per evitare le possibili modifiche e/o aggiunte. O così o nulla, insomma!
E’ deludente svolgere il proprio mandato in queste condizioni, sapendo che chi governa solleva un muro tra le tue proposte e le sue decisioni. Il Dl appena passato a Montecitorio garantisce le rendite di posizione come il mantenimento del doppio incarico e nel Governo ci sono persone che hanno un doppio incarico. Non era appunto il caso di obbligarli a scegliere? O fai il ministro o il sindaco, ecco.
Ancora una volta si mette le mani nelle tasche dei cittadini con il mini-aumento (come lo hanno già ribattezzato), sulle accise dei carburanti. Come se non volasse già alto il prezzo. In Aula continueremo con l’esposizione dei nostri Ordini del Giorno, i cittadini ci hanno mandati in Parlamento per cambiare le cose non per pigiare i tasti.
Licenziato in Aula alla Camera il Dl Fare, primo “capolavoro” lettiano passa ora al Senato.
Questo Paese ha una sola speranza: Movimento 5 Stelle, il resto è replica del “fare” vecchia politica, colpire tutti gli onesti per garantire alte posizioni.