MICILLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: in data 28 febbraio 2016 la testata on line internapoli.it, particolarmente seguita a Napoli e provincia, informava, mediante un comunicato stampa a firma della sigla sindacale Cobas, che, presso l’Ospedale «Antonio Cardarelli» di Napoli, la sera precedente, fosse stato distribuito per cena, un secondo piatto confezionato a base di «fesa di tacchino» riportante quale data di scadenza il 16 febbraio 2016;
l’episodio ha suscitato preoccupazione e malcontento fra pazienti e familiari che hanno prontamente reclamato presso la direzione ospedaliera che ha provveduto a sostituire il cibo precedentemente distribuito;
l’articolo 32 della Costituzione italiana prevede che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività»;
la carta europea dei diritti del malato, realizzata nel 2002 su iniziativa di Active Citizenship Network (www.activecitizenship.net), in collaborazione con 12 organizzazioni civiche dei Paesi dell’Unione, europea, di cui Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it) per l’Italia, proclama 14 diritti dei cittadini che mirano a garantire la protezione della salute umana assicurando l’elevata qualità dei servizi erogati dai diversi sistemi sanitari nazionali in Europa; tra l’altro si prevede che «ad ogni individuo devono essere garantiti i seguenti diritti: ad accedere a servizi sanitari di alta qualità» e «ad essere sottoposto a trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza»;
l’alimentazione è alla base del benessere fisico e psichico di un individuo ed è indispensabile al suo sostentamento, indi mantenimento;
i cibi somministrati devono essere dunque di qualità indiscutibile, sottoposti ad esami periodici per scongiurare che possano provenire da ambienti non idonei alla loro preparazione e/o conservazione o, peggio essere portatori di infezioni o batteri letali o nocivi per i pazienti in cura;
se le criticità esposte risultassero confermate, sarebbe grave trattandosi di un luogo preposto alle cure dei soggetti ricoverati –:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e, nel caso, quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare a tutela e salvaguardia della salute dei pazienti ospitati nel nosocomio partenopeo;
se non ritenga opportuno promuovere una visita ispettiva in loco da parte del nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma dei carabinieri, per attivare i controlli del caso e verificare eventuali irregolarità, all’interno della mensa ospedaliera o di chi è responsabile della somministrazione dei pasti giornalieri, accertando se la citata mensa interna o esterna sia conforme alla normativa vigente e quale sia lo stato di conservazione dei cibi nella stessa. (4-12325)
S/W Ver: 85.92.70R
Atto Camera. Interrogazione a risposta scritta 4-12325 presentato da MICILLO Salvatore, testo di Mercoledì 2 marzo 2016, seduta n. 581