31 maggio 2019 – Interpellanza urgente n. 2-00396 su quale sia la situazione delle bonifiche delle aree fluviali e demaniali dei Regi Lagni – presentata dagli on. Iovino, Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D’Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, D’Uva
I Regi Lagni sono un reticolo di canali rettilinei, per lo più artificiali, il cui bacino si estende in un’area di 1.095 chilometri quadrati, toccando 99 comuni della città metropolitana di Napoli e delle province di Caserta, Avellino e Benevento; l’area presenta un profondo grado di dissesto idrogeologico e di disordine ambientale, dovuti sia alle cause naturali sia all’incuria del territorio, alla mancata gestione ordinaria e alle cattive pratiche che aggravano i fenomeni naturali, come l’abbandono dei rifiuti di qualsiasi tipo e dimensione nelle aree di pertinenza fluviale, nei canali di drenaggio, negli alvei, che amplificano gli effetti negativi dei fenomeni di dissesto quali le esondazioni e gli allagamenti, con la conseguenza, ad esempio, dello spargimento dei rifiuti in tutte le aree esondate e nelle aree urbane.
Sulla base del Piano di Gestione di Bacino, redatto dalla Autorità di distretto idrografico, la Regione Campania ha previsto il progetto pilota di sistemazione idraulica, le cui attività sono regolate da un protocollo d’intesa con alcuni Comuni e sulla base del quale solo alcuni dei previsti interventi sono in fase progettuale o esecutiva.
Dalla necessità di gestire questo insieme di criticità, di natura spesso gestionale più che ambientale, all’interno di un unico piano di misure e interventi coordinato e condiviso, è stato istituito presso il Ministero dell’Ambiente il “Tavolo tecnico permanente sui Regi Lagni” con la partecipazione di tutti gli Enti, le Autorità, gli Istituti e le Amministrazioni competenti.
Alla prima convocazione del Tavolo tecnico del 25 marzo ultimo scorso, sono stati convocati la competente Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque, che ha la competenza specifica sulle azioni di contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, il Comune di Napoli, la Città di Caserta, la Provincia di Caserta, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’ARPA Campania, il Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore Volturno e alcuni dei Comuni dell’area dei Regi Lagni, convocati sulla base delle loro segnalazioni al Ministero dell’Ambiente, tra cui: Castel Volturno, Giugliano in Campania, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Nola, Parete, Pozzuoli, Quarto.
Inoltre, a seguito delle attività del tavolo, a tutti i comuni dell’unità di gestione dei Regi Lagni, all’incirca un centinaio di Amministrazioni, è stato inoltrato il resoconto completo della riunione, costituito da un verbale di contenente gli interventi di tutti i partecipanti e i risultati della riunione, con allegata la scheda tecnica per la compilazione, da parte delle Amministrazioni comunali, degli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico che sono in corso o in fase di programmazione. Questo censimento degli interventi in corso nell’area dei Regi Lagni, condotto con il supporto tecnico della Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, rappresenta la prima e fondamentale attività di censimento dello stato dell’arte di quanto oggi si sta facendo nell’area, necessario per avere il quadro d’insieme di tutti gli interventi, al fine di sviluppare la programmazione alla scala dell’unità di gestione dei Regi Lagni, nel suo insieme e con le finalità operative descritte sopra.
Tra gli interventi necessari nella programmazione del Tavolo tecnico permanente Regi Lagni, rientrano anche quelli relativi alle “bonifiche delle aree fluviali e demaniali dei Regi Lagni”, che consistono nel rispristino delle attività ordinarie di manutenzione dei canali, delle aste fluviali, degli argini, senza le quali non viene garantito il regolare deflusso delle acque, con le conseguenze delle frequenti esondazioni e alluvioni in tutto il territorio, come attualmente accade in assenza di manutenzione. I tempi per la realizzazione degli interventi, definiti nell’ambito delle attività del tavolo tecnico, saranno dettati dalle priorità del territorio stabilite in accordo con le competenti autorità locali, partendo dagli interventi più urgenti che necessitano di azioni immediate.
Sarà innanzitutto necessario completare il censimento degli interventi che, come ricordato, è in fase di attuazione con il supporto tecnico della Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, d’intesa con la Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del Ministero dell’Ambiente. Quindi, la programmazione sarà sviluppata secondo un cronoprogramma che vede diversi livelli di priorità e di tempi di realizzazione: si inizierà con gli interventi urgenti in quelle aree e in quei Comuni dove sono necessarie subito le azioni di contrasto a fenomeni quali crolli, alluvioni, colate di fango, ripristino delle sezioni fluviali, rimozione di detriti e sedimenti o altri interventi prioritari per l’ambiente e la sicurezza pubblica; quindi saranno programmati gli interventi strutturali a medio termine, in parte già oggetto della corrente programmazione, coordinati nella visione d’insieme di cui alle attività del tavolo tecnico; a seguire gli interventi di medio e lungo termine, sia strutturali sia non strutturali, sulla base dei quali pianificare la strategia di gestione del territorio su lungo termine.
Rientrano tra questi anche le attività di educazione ambientale, di formazione e di promozione delle buone pratiche tra cui, ad esempio, la corretta gestone dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente, delle leggi e delle regole sociali. In questi giorni si sta procedendo, sempre nell’ambito delle attività del Tavolo tecnico permanente dei Regi Lagni, all’analisi dei fabbisogni economici per la programmazione degli interventi urgenti citati e di quelli a breve, medio e lungo termine, attingendo alle risorse già stanziate per gli specifici interventi di contrasto al dissesto idrogeologico.
In ogni caso, preme ricordare come il Tavolo tecnico rappresenti allo stesso tempo sia lo strumento necessario al coordinamento di tutti gli interventi, altrimenti condotti in modo frammentato e scoordinato tra loro, sia una nuova politica di programmazione territoriale e di sviluppo sostenibile, fondata in primo luogo sulla condivisione e partecipazione, sul coordinamento e sulla integrazione delle politiche ambientali e di gestione del territorio.