Sulle trivelle in mare, il no alla firma delle valutazioni di impatto ambientale annunciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa è una presa di posizione politica, perfettamente in linea con gli obiettivi che sono nel contratto di Governo, cioè decarbonizzare, defossilizzare e investire sulle energie rinnovabili, coerentemente con i principi di un’economia verde.
In questi mesi al Ministero dell’Ambiente abbiamo cercato di dare un impronta chiara, che guarda ad un futuro sostenibile e ad un benessere inclusivo. La transizione energetica è in atto e considerare ancora le fonti fossili una possibilità è anacronistico, senza pensare ai risvolti economici.
Non solo, il no del Ministro Costa alle trivellazioni in mare è un no politico, garantito da una sentenza della Corte Costituzionale del 2013, secondo cui la Via è un atto certamente amministrativo e tecnico, ma che si intreccia inevitabilmente con aspetti di natura di indirizzo politico, proprio per la sua complessità.
Va bene quindi il parere positivo della valutazione, ma non possiamo ignorare o addirittura ledere interessi pubblici come la tutela dell’ambiente o della salute dei cittadini.