Constatando che il piano di smaltimento delle ecoballe in Campania fosse cambiato più volte e che la procedura di smaltimento procedesse a rilento (quasi ferma), abbiamo posto delle domande al ministero dell’ambiente che in data 3 agosto 2017 ci ha dato risposta.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17544 presentato da MICILLO Salvatore testo di Martedì 1 agosto 2017, seduta n. 846
MICILLO. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
con delibera della giunta della regione Campania n. 381/2015 si è inteso provvedere agli adempimenti utili a conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 16 luglio 2015 (causa C-653/13), approvando un documento di indirizzo per l’aggiornamento del piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani;
tale aggiornamento si basa sull’incremento della raccolta differenziata fino al 65 per cento entro il 2019 e molte città in Campania sono lontane dall’obiettivo;
il piano prevede l’implementazione di due filiere di trattamento: «la seconda di queste due filiere di trattamento sarà volta alla produzione di css in due impianti, da realizzarsi, rispettivamente, nell’area dello stir di Caivano ed in un’area da identificare nelle zone limitrofe ai siti di stoccaggio principali per una potenzialità complessiva di circa 2.000.000 di tonnellate»;
nel paragrafo 2.2 è previsto il «recupero energetico in impianti di trattamento termico sul territorio nazionale o comunitario» ed al paragrafo 4 si ammette che «il recupero/smaltimento fuori Regione delle intere ed enormi quantità di rifiuti stoccati, pari all’origine a circa 5.500.000 tonnellate, sia difficilmente perseguibile per motivazioni di carattere economico e di disponibilità di impianti capaci di accettare tali quantitativi in pochi anni». Leggendo in combinato i due paragrafi si evince che si arriverà alla costruzione di nuovi impianti per lo smaltimento del css ricavato dal trattamento dei rifiuti;
al paragrafo 2.2 si legge «il trattamento dei rifiuti in balle per la produzione del Css e/o per il recupero di materia, produrrà degli scarti di processo da destinare ad impianti di discarica controllata: a tal fine, è prevista l’identificazione di aree da riqualificare morfologicamente al fine di realizzare siti di smaltimento della frazione residua non destinabile a recupero di materia o a valorizzazione energetica proveniente dai processi di lavorazione delle balle»;
al paragrafo 7 si legge «il trattamento di rifiuti in balle finalizzato alla produzione di css sarà attuato anche all’interno di un’area da identificare tra quelle limitrofe ai siti di stoccaggio di maggiori dimensioni»;
al paragrafo 6.1 si legge «Stime preliminari consentono di ritenere ragionevole che il trattamento del rifiuto in balle consenta di destinare a recupero una quantità pari a circa il 25-35 per cento in peso del rifiuto trattato, costituito da materiali recuperabili quali plastiche e, in misura minore, metalli»;
la restante aliquota del rifiuto in balle processato è destinata a discarica e rappresenta circa il 65-75 per cento della massa complessiva di rifiuti da trattare;
in riferimento al paragrafo 8.1, infine, calcolando che su 1.600.000 tonnellate solo 420.000 tonnellate potrebbero essere recuperate, 1.180.000 tonnellate sono già destinate a discariche da individuarsi nel territorio di Giugliano o limitrofo –:
di quali elementi disponga il Governo circa l’ipotesi di installare nuovi impianti di trattamento del rifiuto organico nell’area della «Terra dei fuochi», soprattutto in un territorio già vessato e saturo come quello di Giugliano e Villa Literno, e di costruire un nuovo impianto di trattamento termico dei rifiuti, nonché di smaltire, tramite trattamento termico, il combustibile solido secondario in impianti già esistenti sul territorio regionale;
se non si ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza, anche normativa, per evitare qualsiasi intervento di trattamento termico del combustibile solido secondario in tali zone;
quali iniziative di competenza intenda intraprendere per raggiungere i livelli di raccolta differenziata prescritti. (4-17544)
Di seguit la risposta del Ministero: