Il 2 maggio 2017, abbiamo chiesto:
Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
in data 24 febbraio 2017, il sito di informazione locale « Il Meridiano News» informava i lettori che: «L’esercito italiano utilizza le spiagge del litorale giuglianese come poligono di tiro per le esercitazioni. Una pratica nota e consolidata da tempo ma che sta facendo infuriare i gestori dei lidi, e i cittadini della zona che rischia di trasformarsi in un caso di rilevanza nazionale»;
lo stesso riportava ancora: «Fin dalle prime luci dell’alba, il bagnasciuga è popolato da persone che fanno jogging o cavalcano in sella ai cavalli. Pratiche che sconsiglierebbero di utilizzare una spiaggia come poligono di tiro», «utilizzare questo tratto di costa come un terreno dismesso sul quale sparare non aiuta a rilanciare la zona»;
all’articolo «denuncia» del sito si accompagna anche un video dal quale si può constatare, mediante le immagini riprese da un drone, fatto sorvolare al momento del tiro con le armi, le centinaia di colpi che, dalla spiaggia, sono sparati nelle contigue acque marine;
in data 28 marzo 2017, nonostante l’interrogazione a risposta scritta a prima firma dell’onorevole Micillo del 10 marzo 2017, un nuovo video, e stavolta a distanza ravvicinata, testimonia che, sulla spiaggia si continua a sparare: «Un poligono di tiro situato all’altezza del lido balneare di proprietà delle Forze armate in località Varcaturo e situato tra decine di altri lidi pubblici» (http://www.internapoli.it);
i bossoli conterrebbero tra l’altro anche ferro, mercurio e piombo;
già il 2 maggio 2013 il programma «Striscia la Notizia» intitolava «Un mare di piombo» un servizio di Luca Abete su queste esercitazioni mostrando bossoli a bella vista tra la sabbia;
la legge 22 maggio 2015, n. 68, recante disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 122 del 28 maggio 2015) è entrata in vigore il 29 maggio 2015;
il Titolo XX del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea fissa i princìpi della precauzione e dell’azione preventiva e il principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente;
va tenuto conto altresì della direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale e della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, al fine di proteggere l’ambiente e la salute umana, impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per vietare l’abbandono, lo scarico e la gestione incontrollata dei rifiuti, giusta il disposto dell’articolo 36, paragrafo 1;
la direttiva 2008/56/CE (Marine Strategy Framework Directive), nell’elaborare strategie coordinate per la tutela dell’ambiente marino, pur stabilendo l’inapplicabilità della direttiva alle attività il cui unico fine sia la difesa o la sicurezza nazionale, vincola gli Stati ad adoperarsi affinché tali attività vengano condotte «in modo compatibile, nella misura del possibile e del ragionevole, con gli obiettivi della presente direttiva», giusta il disposto dell’articolo 2, paragrafo 2 –:
se il Ministro non reputi necessario escludere il ripetersi di esercitazioni sulla costa giuglianese, anche in considerazione delle gravi ripercussioni di immagine e sul piano economico, sociale e anche ambientale nonché dei danni arrecati alla flora e alla fauna marina. (5-11252)
Le esercitazioni «sulla costa giuglianese», citate dall’interrogante, interessano il poligono di Foce Patria, sito nel Comune di Giuliano, che è un poligono «occasionale», dove si svolgono attività addestrative a basso impatto ambientale (con armi portatili), durante le quali vengono adottate tutte le misure di sicurezza a tutela dell’incolumità della popolazione locale che viene sempre informata prima sui giorni d’uso del poligono.
Negli ultimi anni è stato utilizzato in media 40 giornate per anno.
Le attività vengono sospese nel periodo dal 1o maggio al 31 ottobre, in modo da consentire l’utilizzo dell’arenile per la balneazione.
Inoltre, l’area addestrativa viene impiegata secondo calendari preventivamente discussi e approvati nell’ambito del Comitato Misto Paritetico della Campania, affinché le esigenze militari possano essere messe, per quanto possibile, a sistema con le esigenze delle comunità locali; le relative Ordinanze di sgombero vengono rese note ai Comuni interessati con congruo anticipo.
Proprio a tal fine, l’Esercito Italiano ha ulteriormente previsto di utilizzare il poligono prioritariamente per le sole attività di addestramento non effettuabili in altre strutture. Peraltro, le attività non sono programmate il mercoledì per favorire le esigenze della cooperativa dei mitilicoltori locali.
Si fa presente che il Disciplinare prevede anche una pulizia ordinaria, a cura degli Enti utilizzatori, al termine di ogni esercitazione e una pulizia straordinaria, a cura dell’Ente gestore, per eliminare eventuali residuati.
Tra l’altro, per poter assolvere al meglio tali compiti, la Forza armata ha avviato le procedure per l’approvvigionamento di mezzi e attrezzature in grado di poter setacciare il terreno in profondità, oltre a raccomandare l’uso di teli più ampi da posizionare sotto le piazzole di tiro per evitare eventuale dispersione di bossoli e facilitarne la raccolta.
Relativamente, infine, all’opportunità di sospendere le esercitazioni sulla costa campana, fermo restando che non se ne ravvisano i presupposti, si osserva che il poligono di Foce Patria costituisce una risorsa imprescindibile per le attività di addestramento e di approntamento dei reparti che insistono in Campania, a premessa degli impegni operativi sia sul territorio nazionale che all’estero.