Finalmente, con decreto del Ministero dell’Interno del 29 aprile scorso, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 Serie Generale del 13 maggio 2016, il decreto interministeriale che consentirà ai droni di sollevarsi dal suolo per sorvegliare e prevenire anche i reati ambientali. Una vittoria in cui abbiamo da sempre creduto e che per primi abbiamo sostenuto e portato avanti dal 2013 ad oggi. Voglio ripercorrere con voi le tappe più importanti di questa battaglia:
E’ il 9 ottobre 2013. Si contano più di 6000 roghi (tra il gennaio 2012 e l’agosto del 2013), oltre 2000 i siti inquinati censiti dall’Arpac (un dato Legambiente).
All’epoca ero componente della Commissione Giustizia della Camera, che avevo scelto per seguire in prima persona la mia proposta di legge per l’introduzione dei “delitti contro l’ambiente” nel codice penale, decido allora di scrivere al Ministro dell’Interno Angelino Alfano per rappresentargli la “gravità” del problema sui territori interessati dai roghi che sprigionano diossina ed altre sostanze altamente inquinanti. Lettera che invierò via mail e fax alla sua segreteria ed al suo Capo di Gabinetto.
Di seguito alcuni passaggi contenuti nella mia lettera: “Mi rivolgo a Lei, ministro Alfano per il ruolo ricoperto di referente nazionale per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e coordinamento delle forze di polizia in questo Paese nonché per l’amministrazione generale e rappresentanza generale di governo sul territorio. I suoi compiti, attualmente disciplinati dal decreto del presidente della Repubblica n. 676/1976 e dal D.P.R. 398 del 7 settembre 2001, mi spingono a chiederle con determinazione di intervenire sulla situazione” chiedendoLe “la predisposizione di un piano efficace di intervento e monitoraggio territoriale in grado di stroncare sul nascere il minimo rogo che ignoti vorrebbero divampare col favore delle tenebre mediante videosorveglianza terrena ed aeromobile con i mezzi che riterrete idonei alla causa esposta. Fino a pochi mesi fa i roghi avvenivano nelle ore diurne, ma, da quando l’allarme sociale è elevato, gli stessi si consumano indisturbati di notte. E’ una guerra che lo Stato deve vincere, non lasciando soli i residenti della “Terra dei Fuochi”. Lei ha strumenti, uomini e dipartimenti speciali per poter agire. Ora va verificata la “volontà” operativa. Sono italiani anche gli abitanti della “Terra dei Fuochi” proponendo “il rafforzamento di unità di vigilanza e sorveglianza nei punti strategici con turni continuativi. Unitamente al Suo collega reggente il dicastero della Difesa, on.Mauro, – si ponga in essere anche l’opportunità, data la situazione oramai gravissima ed indiscutibile ed innegabile, – di presidiare permanentemente la zona. La gente senza scrupoli non deve averla vinta sulla salute di uomini, donne e bambini. Deve vincere il senso di civiltà che, oggi, insieme al popolo di Giugliano particolarmente martoriato e del circondario Le chiedo”.
Alla lettera non seguì alcuna risposta.
Novembre 2013. il Governo Letta ha dato parere contrario all’utilizzo della videosorveglianza e dell’esercito per presidiare la “Terra dei Fuochi”, chiedo allora l’adozione di strumenti alternativi: i droni.
Giovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118. Presento un’interrogazione a risposta scritta, rivolta al Ministro della Difesa in cui chiedo “l’utilizzo di droni finalizzati al monitoraggio, sorveglianza, alla prevenzione e al controllo in sicurezza del territorio porterebbe ad un risparmio economico di pattuglie e gazzelle delle forze dell’ordine impiegate o da impiegarsi nella prevenzione dei reati in loco, senza compromettere la salute degli agenti e militari che opererebbero nelle zone interessate da roghi e sversamenti, permettendo così un pronto intervento sui fatti delittuosi e l’individuazione dei piromani e dei conducenti di mezzi dediti al conferimento illegale di fusti e rifiuti”. Link al blog:
Mercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152. Presento in Commissione Difesa alla Camera dei deputati, mediante il collega (allora M5S) Massimo Artini, vicepresidente della Commissione Difesa, la risoluzione n. 7/00223 per l’introduzione dei “droni”, con cui chiediamo come Movimento 5 Stelle di “impiegare aeromobili a pilotaggio remoto (APR) dell’Aeronautica militare, di classe strategica del tipo Predator, per il monitoraggio, la sorveglianza ed il controllo del territorio in concorso con le forze di polizia per la prevenzione e la repressione dei crimini ambientali in Campania; ad avviare un coordinamento interministeriale, in particolare, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri ed i Ministeri della difesa, dell’interno, dei trasporti e dell’ambiente, per l’impiego degli APR suddetti; a destinare un capitolo di spesa specifico per l’approntamento, la gestione e l’impiego in concorso con le forze di polizia, degli APR dell’Aeronautica militare; all’adozione di un piano mirato all’impiego degli APR dell’Aeronautica militare per intervenire, in concorso con le forze di polizia, nei territori compresi tra il litorale domitio-flegreo, l’agro aversano-atellano, l’agro acerrano-nolano e vesuviano e la città di Napoli.”.
Martedì 7 ottobre 2014. Il Ministro della difesa: Roberta Pinotti risponde in modo favorevole alla mia interrogazione del 14 novembre 2013, così scrivendomi: “Non si ravvisano elementi tecnici ostativi riguardo all’opportunità, segnalata dall’interrogante, di rendere disponibili gli aerei a pilotaggio remoto (APR) dell’Aeronautica militare per fornire concorso alle Forze di polizia nell’ambito delle operazioni di sicurezza e di controllo del territorio nel contrasto preventivo e repressivo dei crimini ambientali perpetrati nell’area della unione Campania, meglio nota come «Terra dei Fuochi». Pur nella considerazione che gli APR sono anzitutto destinati ad impieghi militari, le loro capacità duali di sorveglianza e di ricognizione potrebbero consentire di soddisfare l’esigenza, ferma la necessità di un preventivo coordinamento con l’aviazione civile in ossequio alle normative vigenti di riferimento e della copertura, con appositi stanziamenti, degli oneri aggiuntivi legati all’incremento delle ore di volo rispetto a quelle programmate per le attività addestrative e operative istituzionali della Forza armata. Si fa presente, altresì, che tale attività di sorveglianza e di monitoraggio già rientra, più in generale, nell’ambito di specifici protocolli d’intesa – ormai in fase di finalizzazione – che l’Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato intendono sottoscrivere con l’Aeronautica militare. ”.
In sintesi, il Ministro Pinotti dà parere positivo all’uso dei droni, ma fa presente che occorre regolamentare la cosa e trovare le idonee coperture. La burocrazia degli Atti prosegue.
27 marzo 2015. La Camera ha approvato un emendamento al decreto antiterrorismo, rielaborato dalle commissioni Difesa e Giustizia, recependo il contenuto di un emendamento 5 Stelle a prima firma Tatiana Basilio. L’utilizzo dei droni sarà diretto ad un rafforzamento della sicurezza interna in vista dei disordini che interessano gran parte della regione nord-africana e mediorientale, con la nascita e lo sviluppo di organizzazioni terroristiche, come l’Isis, che minacciano quotidianamente la nostra stabilità.
Secondo l’emendamento, entro 120 giorni dall’approvazione del provvedimento antiterrorismo un decreto del ministero dell’Interno, di concerto con quello della Difesa e dei Trasporti, disciplinerà le modalità di utilizzo dei droni da parte delle forze di polizia per il monitoraggio del territorio.
Link al Blog di Beppe Grillo:
Occorre adoperarsi allora affinché questo “decreto interministeriale” sia emanato al più presto.
I 120 giorni sono corrispondenti a 4 mesi.
Siamo a giugno 2015, del decreto ancora nessuna traccia.
24 Luglio 2015. Contatto la segreteria del Ministro Alfano, il Legislativo del Ministero dell’Interno, il Capo di Gabinetto del reggente il Dicastero. Mi rassicurano che stanno lavorando al testo.
6 agosto 2015. Dall’Ufficio Legislativo del Ministro Alfano mi comunicano che: “uno schema di decreto interministeriale, attuativo delle disposizioni contenute nell’art. 5, comma 3-sexies, del decreto-legge n. 7/2015, è attualmente in fase di elaborazione presso questo Ministero. Peraltro, poiché il provvedimento avrà prevalenti contenuti di ordine “tecnico”, la sua stesura è stata rimessa direttamente al Dipartimento della pubblica sicurezza che – a quanto mi è stato riferito – ha già redatto un primo schema di articolato, che ha provveduto a o sottoporre al vaglio delle altre Amministrazioni concertanti.”
24 agosto 2015. Risollecito nuovamente il Ministero dell’Interno a pubblicare al più presto il testo del decreto interministeriale.
17 dicembre 2015. Del decreto ancora nulla, decido di riscrivere al Ministero dell’Interno per compiere una nuova opera di sollecitazione perché il testo sia pubblicato.
29 dicembre 2015. Dal Ministero dell’Interno, l’Ufficio Preposto, così rispondono: “da notizie apprese nelle vie brevi, il testo dovrebbe essere prossimo al “varo” in una stesura che riuscirebbe a trovare finalmente il consenso di tutti i soggetti istituzionali concertanti. Non siamo, chiaramente, in grado di fornirLe una data precisa ma, a voler credere alla mia fonte informativa, dovrei ritenere che si sia ormai in vista del traguardo!”.
29 febbraio 2016. A due mesi esatti dall’ultimo aggiornamento sono nuovamente a richiedere informazioni precise circa la stesura e diffusione del testo del decreto interministeriale.
3 marzo 2016. La risposta dal Ministero dell’Interno alla mia mail: “lo schema di provvedimento è ormai “pronto” e, a breve, dovrebbe essere sottoposto alla firma del Ministro dell’Interno. Poiché, peraltro, come previsto dall’articolo 5, comma 3-sexies del decreto-legge n. 7/2015, si tratta di un decreto interministeriale, il provvedimento – dopo la firma del Vertice di questa Amministrazione – dovrà essere trasmesso agli altri Ministeri concertanti (Difesa, Infrastrutture e Trasporti) i cui apparati amministrativi ne cureranno la sottoposizione al rispettivo Vertice politico. Come è agevole comprendere, non risulta possibile pronosticare con precisione i tempi necessari per il completamento dell’iter di emanazione dell’atto ma, la parte più difficile dovrebbe ormai ritenersi superata”.
4 aprile 2016. Con il nostro Legislativo Difesa alla Camera e la collega in Commissione Difesa Tatiana Basilio e Giuseppe D’Ambrosio della Commissione Affari Interni, decidiamo di inviare insieme una lettera al
Ministro Alfano per rappresentargli l’urgenza della pubblicazione del decreto interministeriale e conoscere a che punto è l’iter dello stesso.
6 aprile 2016. Affidiamo al collega (M5S) Giuseppe D’Ambrosio, la lettera destinata al Ministro Angelino Alfano e sottoscritta da me, Tatiana Basilio (M5S – commissione Difesa) e dallo stesso D’Ambrosio.
Ecco il passaggio finale della stessa: “Siamo in attesa del decreto interministeriale del suo Ministero di concerto con il Ministero della Difesa e il Ministero delle Infrastrutture. In mancanza di esso, questi speciali velivoli di volo non potranno diventare operativi ed essere utilizzati dalle forze di polizia.
Il termine di emanazione del decreto “di 120 giorni dall’approvazione della legge” risulta essere da tempo scaduto.
12 maggio 2016. Riceviamo la risposta del Ministro dell’Interno Alfano che, rivolgendosi al collega Giuseppe D’Ambrosio, Presidente della Giunta Elezioni della Camera, così ci scrive: “Mi riferisco alla lettera del 6 aprile u.s., con la quale unitamente ai parlamentari Basilio e Micillo, ha chiesto un mio intervento acchè l’iter di emanazione del decreto interministeriale sulle modalità di utilizzo da parte delle Forze di Polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto possa essere completato rapidamente, anche al fine dell’avvio della sperimentazione all’uso dei droni per le esigenze di controllo della “Terra dei Fuochi” e di contrasto al crimine organizzato in Campania. Al riguardo, desidero informarLa che il suindicato provvedimento, già sottoscritto dai Ministri concertanti, è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale”.
13 maggio 2016. Nella Gazzetta Ufficiale n.111 è pubblicato il decreto interministeriale 29 aprile 2016, recante “Modalità di utilizzo da parte delle Forze di polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto”. Detto provvedimento è in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta.
Ed ora, ci impegneremo affinché la sperimentazione dei droni nella Terra dei Fuochi possa partire in tempi rapidi!