“La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Questa è la nuova formulazione dell’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale, votata oggi alla Camera, che sancisce la promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio.
Per la prima volta nella storia della Repubblica, il Parlamento interviene sulla prima parte della Costituzione che in dodici articoli enuclea i principi fondamentali su cui si fonda la convivenza civile nel nostro Paese.
Un principio, finora affermato solo indirettamente, diventa un valore primario costituzionalmente garantito. Il Disegno di legge, approvato in via definitiva, specifica inoltre che con legge dello Stato si disciplinano i modi e le forme di tutela degli animali.
Il disegno di legge, inoltre, modifica l’articolo 41 della Costituzione stabilendo che l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente e che l’attività economica pubblica e privata deve essere indirizzata e coordinata a fini ambientali, oltre che sociali.
È una rivoluzione copernicana resa possibile dal lavoro intrapreso dal MoVimento 5 Stelle in questa legislatura e dalla spinta di tante associazioni.
Affermiamo in modo solenne e vincolante che bisogna creare un nuovo equilibrio tra attività umane e natura. Dal Parlamento arriva un segnale forte e chiaro che intercetta lo spirito del tempo, urlato da milioni di giovani che chiedono garanzie e tutele per la salute del Pianeta.
75 anni dopo, la nostra carta costituzionale, si arricchisce del nostro bene più prezioso.