… secondo il Rosatellum deve prendere il collegio uninominale di Fuorigrotta; a Napoli Nord, invece, del poker due componenti, Luigi Di Maio e Salvatore Micillo, risultano eletti al maggioritario rispettivamente ad Acerra e Giugliano … soltanto il candidato premier Di Maio; il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Fico; i senatori Paola Nugnes, Andrea Cioffi, Vilma Moronese e Sergio Puglia; i deputati Luigi Gallo, Micillo, Carlo Sibilia e Angelo Tofalo Tantissimi, invece, i volti nuovi Tranne Micillo, Di Maio, Fico e Gallo, tutte new entry quelle, all’uninominale per la Camera, di Silvana Nappi (Nola); Vincenzo Spadafora (Casoria); Doriana Sarli (Napoli-San Carlo all’Arena); Rina De
Sussidiario.net 08 MARZO 2018 CARMINE MASSIMO BALSAMO
Eletti M5S Camera e Senato: nomi proporzionale e uninominale del Movimento Cinque Stelle. Primo partito con oltre il 32 per cento, il movimento pentastellato si è assicurato 221 seggi alla Camera: 133 in base alla quota proporzionale e 88 seggi in base alla quota uninominale. Per quanto riguarda il Senato, invece, sono 112 i seggi assicurati: 44 in base alla quota uninominale e 68 in base alla quota proporzionale. Il M5S chiede a grande voce il mandato al presidente Sergio Mattarella per poter governare, con il candidato premier Luigi Di Maio che è pronto a offrire a tutti gli altri partiti un accordo su punti programmatici. “Devono venire da noi per iniziare la legislatura”, il monito di due giorni fa di Di Maio, che ha già stilato la lista dei ministri ed è pronto a guidare l’Italia dopo cinque anni di opposizione. Qui sotto vi proponiamo un ‘ipotesi per tutti i pentastellati eletti con il sistema proporzionale e con il sistema uninominale, con diverse sorprese: ciò che è sicuro è che il Movimento 5 Stelle ha fatto en plein al Sud, staccando in maniera considerevole Centrodestra e Partito Democratico. Qui i risultati di Elezioni politiche 2018 e le Elezioni regionali in Lombardia e in Lazio.
Per il proporzionale i nomi non sono del tutto ufficiali e bisognerà valutare le possibili rinunce e i calcoli diversi nell’ultima versione del Nominale, mentre per l’uninominale i nomi sono blindati, sia alla Camera che al Senato. Partiamo da Palazzo Montecitorio, dove il M5S ha ottenuto grandi risultati, ben superiori alle elezioni del 2013: se al Nord gli eletti sono pochi, con il Centrodestra che ha fatto razzia, al Sud come vi abbiamo già detto c’è stata l’en plein. Ecco gli eletti al Sud del M5S: Salvatore Micillo, Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora, Andrea Caso, Doriana Sarli, Rina De Lorenzo, Raffaele Bruno, Roberto Fico, Silvana Nappi, Gianfranco Di Sarno, Luigi Gallo, Catello Vitiello, Angela Ianaro, Generoso Maraia, Michele Gubitosa, Antonio Del Monaco, Giuseppe Buompane, Nicola Grimaldi, Virginia Villani, Nicola Provenza, Nicola Acunzo. Questo, invece, l’elenco dei candidati in Sicilia, dove il M5S ha ottenuto più eletti che seggi disponibili: Leonardo Salvatore Detto Aldo Penna, Giorgio Trizzino, Roberta Alaimo, Vittoria Casa, Giuseppe Detto Mongiovì Chiazzese, Piera Aiello, Dedalo Cosimo Gaetano Detto Dedalo Pignatone Pignatone, Michele Sodano, Vita Martinciglio, Francesco D’Uva, Mattia Villarosa, Andrea Giarrizzo, Giulia Grillo, Maria Laura Detta Laura Paxia, Simona Suriano, Eugenio Saitta, Marialucia Lorefice, Maria Marzana, Paolo Ficara.
Questo, invece, l’elenco di tutti i senatori M5S eletti al Senato: Mattia Crucioli in Liguria; Donatella Agostinelli, Mauro Coltorti e Giorgio Fede nelle Marche; Paola Taverna, Pierpaolo Sileri e Giulia Lupo nel Lazio; Primo Di Nicola in Abruzzo; Luigi Di Marzio in Molise; Danila de Lucia, Vilma Moronese, Ugo Grassi, Maria Domenica Castellone, Raffaele Mautone, Franco Ortolani, Paola Nugnese, Francesco Urraro, Virginia La Mura, Andrea Cioggi e Francesco Castiello in Campania; Gianmauro Dell’Olio, Angela Anna Bruna Piarulli, Ruggiero Quarto, Marco Pellegrini, Patty L’Abbate, Iunio Valerio Romano, Barbara Lezzi e Mario Turco in Puglia; Saverio De Bonis in Basilicata; Margherita Corrado, Nicola Morra, Silvia Vono in Calabria; Stanislao Detto Steni Di Piazza, Loredana Russo, Francesco Detto Franco Mollame, Gaspare Antonio Detto Rino Marinello, Pietro Lorefice, Grazia D’Angelo, Tiziana Carmela Rosaria In Stivala Drago, Nunzia Catalfo, Giuseppe Detto Pino Pisani in Sicilia; Giovanni Marilotti, Emiliano Fenu e Vittoria Francesca Maria Bogo Deledda in Sardegna.
… Inoltre in quel listino c’erano anche lo stesso Di Maio e Salvatore Micillo, entrambi già eletti nell’uninominale. … per cento; quello vicino di Casoria, che ha promosso il suo braccio destro Vincenzo Spadafora, con 88.093 voti e il 59,4 per cento; infine quello di Micillo, nella Terra dei fuochi di Giugliano, con 87.829 voti e il 57,9 per cento Luigi Di Maio e Salvatore Micillo erano in corsa in più collegi: eletti nell’uninominale, non ci sono nomi per sostituirli Il caso M5S boom, mancano candidati da eleggere Tra Pomigliano e Pozzuoli scattano 3 seggi, ma quelli in …
La legge
In Sicilia e Calabria i 5 Stelle hanno esaurito i nomi dei listini. Ma per il Senato non si può pescare in altre regioni LAVINIA RIVARA, ROMA. Un po’ è l’effetto della valanga di voti presa dai 5Stelle, un po’ la necessità di rispettare i paletti della Consulta. Fatto sta che il Rosatellum sta riservando non poche sorprese e casi, più o meno clamorosi che, almeno apparentemente, appaiono come bizzarrie del nuovo sistema elettorale. In più di una regione ad esempio i grillini conquistano più seggi di quanti candidati non abbiano disposizione. Ciò accade per varie ragioni. La prima è che la nuova legge ammette le pluricandidature. Si può infatti essere candidati in ben cinque listini proporzionali e anche in un collegio uninominale. Al tempo stesso però i listini sono corti, non più di quattro candidati, per non incorrere in una bocciatura della Consulta che ha già sanzionato le liste lunghe dei “nominati” del Porcellum. A questo si è sommato il fatto che i SStelle non si aspettavano di vincere cosi tanti collegi uninominali e quindi hanno utilizzato molto le pluricandidature. È accaduto così che in Sicilia, aver vinto in tutti i 28 collegi dell’isola (Camera e Senato) ha significato non avere poi più candidati sufficienti da eleggere nel proporzionale, dove gli spettano altri 25 seggi ma hanno solo 21 candidati disponibili. Cosa accade in questo caso? Il Rosatellum prevede che l’ufficio elettorale circoscrizionale “provvede alla assegnazione del seggio alla medesima lista in altro collegio o circoscrizione”, anche in altra regione. Ma al Senato, dove c’è ancora un seggio da assegnare, le cose si complicano, perché l’elezione è su base regionale e cercare candidati altrove potrebbe far scattare ricorsi. E infatti il centrodestra già reclama per sé quel seggio. In Campania accade qualcosa di simile. Nel collegio proporzionale in cui era capolista Luigi Di Maio, M5S ha registrato il suo record regionale e gli sono stati quindi assegnati 5 posti. Mala lista è composta da 4 nomi e tra i quattro c’erano lo stesso Di Maio e Salvatore Micillo, già eletti nell’uninominale. Si sono così aperti altri due buchi. Paradossalmente questo meccanismo ha favorito in Molise l’elezione di una candidata di Leu, Giuseppina Occhionero. I 5Stelle infatti avevano già eletto nell’uninominale della Camera i due candidati presenti nel listino proporzionale. Il terzo seggio gli spetta altrove. Diverso invece il caso di Matteo Salvini. Il leader della Lega, campione del nordismo, è stato eletto nel profondo sud, in Calabria. Il Rosatellum infatti prevede che quando si corre in diversi collegi plurinominali il seggio viene assegnato in quello in cui si hanno meno voti. Salvini era capolista anche in Lombardia, Liguria, Lazio e Sicilia, ma è in Calabria che ha preso la percentuale più bassa (5,8%). In questo modo negli altri collegi subentreranno i secondi o terzi in lista, giustificati da una percentuale più alta di voti andati alla Lega. I casi Sicilia e Campania 15 Stelle hanno conquistato in Sicilia 28 seggi uninominali. Nel proporzionale gliene spettano altri 25, ma hanno 21 nomi in lista. Caso analogo in Campania: qui l’exploit da diritto al M5S di avere due posti in più dei candidati in lista Molise La stessa singolarità dell’Overdose” di eletti dei SStelle ha già prodotto un effetto paradossale in Molise, favorendo l’elezione di una candidata di Leu. Il M5S aveva già eletto negli uninominali i due suoi candidati del listino proporzionale Salvini in Calabria Un altro paradosso riguarda Matteo Salvini. Il leader della Lega, nordista per antonomasia, viene eletto nel profondo Sud, in Calabria: per chi è candidato in più circoscrizioni, l’elezione scatta infatti dove si registra la percentuale più bassa.
LA CURIOSITÀ
M5S, il paradosso del successo: con il pieno perde tre deputatiCaso analogo anche in Sicilia: già si vocifera di ricorsi dopo la proclamazioneLA CURIOSITÀ L’overbooking nel proporzionale ha fatto diminuire la rappresentanza campana a Roma.M5S, il paradosso del successo: con il pieno perde tre deputati. Caso analogo anche in Sicilia: già si vocifera di ricorsi dopo la proclamazione. NAPOLI. Un rinnovamento praticamente totale, quello della truppa grillina che entrerà in Parlamento tra Camera e Senato. Con una beffa, se così la si può chiamare: la perdita di tre deputati. Questo a causa dell Overbooking al proporzionale dei grillini in alcuni collegi, quelli di Napoli e Napoli Nord: in città, sono stati eletti tutti e quattro i componenti del listino ma il capolista, Roberto Fico, secondo il Rosatellum deve prendere il collegio uninominale di Fuorigrotta; a Napoli Nord, invece, del poker due componenti, Luigi Di Maio e Salvatore Micillo, risultano eletti al maggioritario rispettivamente ad Acerra e Giugliano. Secondo l’interpretazione della legge elettorale, i seggi andrebbero ad altre regioni. Ma… c’è un “ma”, sulla scorta di una situazione analoga anche in Sicilia che potrebbe portare a ricorsi dopo la proclamazione ufficiale degli eletti. Il tutto deriva da una domanda: perché una regione deve perdere tré parlamentari se è prevista anche la presenza di supplenti in sede di composizione delle liste? Un elemento, questo, che, accoppiato al caso siciliano e all’intricata disciplina del Rosatellum, potrebbe produrre, come detto,ad una battaglia a colpi di carta bollata dopo che sarà definito il quadro degli eletti. Intanto, come detto, si prepara un’autentica infornata di volti nuovi in Parlamento nelle fila pentastellate. Degli eletti nel 2003, infatti, restano soltanto il candidato premier Di Maio; il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Fico; i senatori Paola Nugnes, An drea Cioffi, Vilma Moronese e Sergio Puglia; i deputati Luigi Gallo, Micillo, Carlo Sibilia e Angelo Tofalo. Non ci saranno Vega Colonnese e Silvia Giordano, che avevano deciso di non ricandidarsi; Bartolomeo Pepe, eletto con i grillini nel 2013 ma poi transitato prima nelle fila dei Verdi e poi in quelle del centrodestra, Girolamo Pisano. Tantissimi, invece, i volti nuovi Tranne Micillo, Di Maio, Fico e Gallo, tutte new entry quelle, all’uninominale per la Camera, di Silvana Nappi (Noia); Vincenzo Spadafora (Casoria); Doriana Sarli (Napoli-San Carlo all’Arena); Rina De Lorenzo (Napoli-Ponticelli); Raffaele Bruno (Napoli-San Lorenzo); Andrea Caso (Pozzuoli); Gianfranco Di Sarno (Portici) E, anche se la posizione è in bilico, Catello Vitiello a Castellammare di Stabia (cui era stato inibito l’uso del simbolo ndr); Angela lanaro (Benevento); Generoso Maraio (Ariano Irpino); Antonio Del Monaco (Caserta; Giuseppe Buompane (Santa Maria Ca- pua Vetere); Nicola Grimaldi (Aversa); Michele Gubitosa (Avellino); Virginia Villani (Scafati); Nicola Provenza (Salemo); Nicola Acunzo (Battipaglia). Al Senato, invece, dentro Daniela De Lucia (BeneventoSanta Maria Capua Vetere); Ugo Grassi (Avellino-Ariano Irpino); Domenica Maria Castellone (Pozzuoli-Giugliano); Francesco Urraro (Nola-Portici); Raf faele Mautone (Acerra-Casoria); Franco Ortolani (San Carlo all’Arena-Ponticelli); Virginia La Mura (Torre del GrecoCastellammare di Stabia); Francesco Castiello (Agropoli-Battipaglia). Al plurinominale i volti nuovi alla Camera saranno quelli di Gilda Sportiello, Alessandro Amitrano e Flora Frate (Napoli); Teresa Manzo, Luigi lovino e Carmela Di Lauro (Napoli Sud); Concetta Giordano e lolanda Di Stasio (Napoli Nord); Maria Pallini (Benevento-Avellino-Caserta); Anna Bilotti e Cosimo Adelizzi (Salerno); Margherita Del Sesto, Giovanni Russo e Marianna lorio (Caserta). Per Palazzo Madama, infine, ecco Sergio Vaccaro, Silvana Giannuzzi e Vincenzo Presutto (Napoli città e nord); Luisa Angrisani e Felicia Gau diano (Napoli est e sud e Salemo con la sua provincia); Agostino Santillo e Sabrina Ricciardi (Benevento-Avellino-Caserta). MAPE Pronta l’infornata di volti nuovi: solo dieci i “reduci” della passata legislatura