Era l’8 dicembre 2013 quando da neo eletto parlamentare fui invitato come ospite del gruppo del Movimento 5 Stelle di Santa Croce sull’Arno, in Toscana, per parlare di ecomafie.
Un comune citato esplicitamente dal pentito del clan dei casalesi Carmine Schiavone, come uno dei luoghi da dove provenivano gran parte dei rifiuti tossici industriali che arrivavano in Campania. Erano tutti complici, politici e funzionari dello Stato.
Sapevano che il nostro suolo veniva avvelenato e nessuno ha fatto niente per impedire una disgrazia umana ed ambientale. Oggi Santa Croce sull’Arno torna ad essere colpita dagli ecocriminali. Il lungo lavoro dei Carabinieri Forestali, del Noe, della Procura distrettuale antimafia di Firenze e della Procura nazionale antimafia e anti terrorismo ha portato l’arresto di 23 persone, vicine alla ‘ndragheta
Il gruppo criminale mischiava i rifiuti chimici con materiali inerti e terra al fine di creare un composto per asfalti necessario per costruire strade statali. Così 8000 tonnellate di rifiuti tossici sono state usate per edificare una strada regionale.
Sono presenti tra gli indagati, in quella che potrebbe definirsi come una delle più grandi operazioni degli ultimi anni contro le ecomafie, oltre la criminalità organizzata, anche imprenditori, funzionari e politici.
I veri politici e funzionari dello Stato sono coloro che stanno affianco ai cittadini e non certo vicino agli ecomafiosi.
Ringrazio tutte le forze dell’ordine coinvolte nell’operazione.